Di Donatella Di Nitto
ROMA (LaPresse) – La tentazione di tornare in Parlamento, in quel ramo che lo aveva fatto decadere dopo la condanna Mediaset, per Silvio Berlusconi è irresistibile. Si erano rincorse le voci, nei giorni scorsi, di un ripensamento di un “meglio tentare la strada delle elezioni europee della prossima primavera”. Ma alla fine il Senato ha vinto su ogni ragionevole e conveniente strategia.
Il governo giallo-verde merita un occhio attento, spiegano fonti qualificati. E’ per questo che la macchina, con modalità e tempi già vagliati, è stata messa in moto e sotto il controllo attento di Niccolò Ghedini. Nessuno sarà sacrificato per lasciare un seggio al leader azzurro, è stato l’incipit, ma una ‘promozione’, così viene definita in ambienti azzurri, a giudice del Csm. L’uomo giusto potrebbe essere Adriano Paroli, avvocato, nelle fila di Forza Italia dal 1996. Paroli è stato eletto nell’uninominale, blindatissimo, di Brescia. E, qualora fosse elevato al Consiglio superiore della magistratura, come membro laico, lascerebbe libero quel seggio, permettendo al Cav di correre per le elezioni suppletive. Così come previsto dal Rosatellum.
Un collegio blindatissimo è vero, nel quale però Fi ha ottenuto lo scorso 4 marzo dei risultati deludenti, a fronte invece di una coalizione forte nella sua interezza. Anche nel caso di mini-elezioni il centrodestra dovrebbe confermare la vittoria e con l’accordo sui collegi, sancito prima delle elezioni politiche, a correre dovrebbe essere proprio l’uomo di Forza Italia, insomma proprio il suo leader.
La strada è stata ampiamente spianata grazie alla riabilitazione ottenuta dal Tribunale di Sorveglianza di Milano qualche mese fa
Riabilitazione che ha fatto venire meno gli effetti della Legge Severino, senza per altro aspettare la corte di Strasburgo, a cui Berlusconi guardava con ansia.
La partita per il Csm si aprirà nella seduta comune del Parlamento giovedì 19 luglio alle 14.30, ma essendo la prima votazione, con un quorum altissimo (2/3 dei componenti dell’assemblea), il tutto dovrebbe essere rimandato a settembre, quando la soglia si abbasserà ai 3/5 e il centrodestra, con l’ausilio di qualche volenteroso, potrebbe far fare a Paroli un balzo di carriera: da ex sindaco e giudice del Csm.