ROMA – “‘Perché non possiamo non dirci cristiani’ è il titolo di un celebre saggio di Benedetto Croce, il grande filosofo liberale che è stato forse il può influente pensatore italiano del Ventesimo secolo. Proprio pensando a questo mi capita spesso di usare l’aggettivo ‘cristiani’ per definire i nostri valori di riferimento, insieme agli altri tre aggettivi ‘liberali’, ‘europeisti’ e ‘garantisti’, che insieme si completano e definiscono l’unicità di Forza Italia nel panorama politico italiano” e “vorrei spiegare perché anche noi ‘non possiamo non dirci cristiani'”. Lo scrive il presidente di FI, Silvio Berlusconi, in un articolo per ‘il Giornale’, oggi in edicola.
“Naturalmente questo non riguarda le convinzioni religiose di ciascuno, che sono un fatto privato (del quale tuttavia va garantita la libera espressione pubblica) – spiega -. Forza Italia comprende credenti io sono credente, sia per convinzioni maturate negli anni che per l’educazione ricevuta dai miei genitori e dai miei insegnanti e non credenti, che naturalmente in un grande partito liberale hanno entrambi piena cittadinanza. Ma come spiegava Croce, maestro di liberalismo, spirito profondamente laico, il cristianesimo inteso come fenomeno storico-sociale, al di là della Fede religiosa è stato la più grande e più feconda rivoluzione della storia, che ha permeato di sé e dei suoi valori la nostra cultura e la nostra civiltà”.
(LaPresse)