ROMA – Due piazze, due messaggi da inviare prima delle elezioni in Emilia Romagna e un solo simbolo da sventolare: Bibbiano. Matteo Salvini porta mamme e papà vittime dello scandalo sugli affidi sul palco di piazza della Libertà al grido: “Giù le mani da bambini”. Il movimento delle Sardine, invece, accetta la piazza Libero Grassi. E non solo la riempie, ma supera i partecipanti leghisti. Secondo gli organizzatori ci sono circa 5mila Sardine contro i 2mila del Carroccio.
Le Sardine vincono la sfida
“A me sembra che la sfida l’abbiamo vinta. Credo che triplicheremo i numeri della Lega. Ma questo è avvenuto in tutte le piazze in cui siamo andati”, rimarca Mattia Santori. L’invito lanciato dal movimento, spontaneamente nato due mesi fa, riprende le parole di Liliana Segre: “Pensate con la vostra testa”. La piazza si riempie con sagome di sardine e cartelli ‘Bibbiano non si Lega’ o ‘A Bibbiano si legano solo i salami’. La posizione del fondatore è netta: “Questa è una comunità che ci ha chiesto aiuto, che ci ha chiesto di raccontare un’altra Bibbiano. Questa è la risposta delle persone”. Lo slogan della Lega è “marketing strumentale di un caso giudiziario che dà per scontato che non ci siano persone qui che tengono ai bambini. E’ evidentemente erroneo e strumentale”.
Due realtà, un unico obiettivo
Duecento metri di distanza che raccontano due realtà, ma forse un unico obiettivo: quello che è accaduto non dovrà ripetersi. I distinguo però sono numerosi. Il Capitano lascia spazio ai racconti di quei genitori che hanno sofferto il dolore più grande: vedersi portare via il proprio figlio, per di più con una accusa infamante. “Noi non siamo qui ad accusare nessuno, ma a chiedere giustizia, a nome dei bambini e delle loro mamme” dice Salvini. E poi quel tono, quasi inusuale per l’ex ministro, quasi conciliante: “Dispiace che a qualche metro di distanza da qui ci sia qualcuno pronto a fare polemica: il bene dei bambini dovrebbe unire tutti. La politica non dovrebbe dividersi su questo”.
La linea di Salvini
Al fianco di Salvini c’è anche Paola Pellinghelli, madre del piccolo Tommy Onofri, il bimbo rapito e ucciso nel 2006 in provincia di Parma. La sua è una storia di sofferenza: “Sono qui perché mi sento vicino ai genitori di Bibbiano. So che il nome di mio figlio è stato tirato in ballo come pretesto per stilare certe relazioni. E potete capire come sono rimasta quando ho saputo che uno dei tre assassini, la donna, ha ricevuto un permesso premio. Ringrazio Matteo che mi ha dato la possibilità di sfogarmi e spero che tutti insieme possiamo cambiare qualcosa”.
Si replica a Ravenna
Domani si replica a Ravenna: le Sardine si raduneranno in piazza Kennedy, poco distante da piazza del Popolo prenotata dal centrodestra per la chiusura della campagna elettorale. I tre leader -Salvini, Meloni e Berlusconi- si troveranno fianco a fianco per sostenere la candidata Lucia Borgonzoni, e gli organizzatori promettono sorprese: “La nostra sarà una piazza calda, empatica, multietnica, giovane, anziana, creativa, complessa, geniale e educatamente caotica”. E poi l’ultimo tam tam per chiudere la campagna elettorale, firmata Sardine: “Portate gli strumenti musicali, performeremo all’unisono Bella Ciao”.
(LaPresse/di Donatella Di Nitto)