MILANO – Stava male da tempo. Prendeva farmaci per la salute mentale e aveva già manifestato la volontà di compiere gesti estremi. Alla fine si è tolto la vita ma prima ha ammazzato la madre quasi 80enne. È successo a Strona, nel Biellese, un nuovo caso di figli che uccidono i genitori senza un perché. L’uomo, sulla Sessantina, ha colpito a morte la madre di 79 anni con un oggetto contundente, è salito in auto e poi si è suicidato gettandosi dal ponte della Pistolesa, tristemente conosciuto come ‘ponte dei suicidi’.
Non è la prima volta che qualcuno sceglie per farla finita il viadotto che taglia trasversalmente il vallone del rio Poala e che pure, nella sua ‘tragica’ trentennale storia, ha mietuto vittime soprattutto fra gli sportivi appassionati di bunjee jumping. Tra i cittadini del luogo che conoscono la fama del ponte c’è chi chiama la polizia o i soccorsi anche solamente per aver notato una macchina parcheggiata sopra per qualche ora di troppo. L’allarme è stato dato proprio da alcuni passanti che hanno visto la Fiat dell’uomo in sosta sulla strada sopraelevata almeno un centinaio di metri da terra. Da subito hanno sospettato il peggio.
I carabinieri hanno trovato il corpo senza vita della madre pieno di ferite nell’abitazione dove i due vivevano insieme. Lei vedova, lui scapolo. La Procura di Biella guidata dalla procuratrice Teresa Angela Camelio non ha nessun dubbio sulla dinamica dei fatti dopo aver parlato con il medico legale che ha ispezionato il corpo, tanto da non essere prevista l’autopsia per la giornata di domani: le lesioni sul cadavere dell’anziana donna sono compatibili con un oggetto contundente, quasi certamente un bilancino per pesi da palestra, con il quale ne è stata provocata la morte.
Ciò che rimane un mistero di questa tragedia, se confrontata con gli episodi assimilabili del passato recente, è il perché in assenza di cause o moventi plausibili. A marzo Diego Gugole, 25enne della provincia di Vicenza, che ha ucciso entrambi i genitori con una arma da fuoco detenuta illegalmente, lo ha fatto per soldi: 800mila euro investiti in titoli dai genitori. Nella provincia biellese un motivo non pare esserci. L’unica spiegazione che rimane è quella della malattia e la sofferenza dell’anima.
Di Francesco Floris