MALAGA – È passato più di un mese eppure la tragica morte del piccolo Julen Rosellò fa ancora parlare di sé. Oggi le immagini di dolore e di speranza hanno lasciato spazio alla ricerca dei responsabili. E dai legali di David Serrano, il proprietario del terreno in cui è avvenuta la tragedia oggi accusato di omicidio colposo, arriva addirittura un’accusa choc.
La tesi dei legali sulla morte di Julen
Ad uccidere il piccolo Julen potrebbe infatti essere stato uno dei mezzi utilizzati dai soccorritori per tirare il bimbo fuori dal pozzo. Ed è questa una tesi che gli avvocati dell’uomo stanno portando avanti dopo aver fornito diversi dettagli sull’accaduto, elementi che in gran parte sarebbero assolutamente inediti. Il riferimento è innanzitutto ad una bustina di caramelle che il piccolo aveva con sé quando è caduto nel pozzo. I legali di David Serrano hanno alimentato i dubbi sul perché quella bustina fosse rimasta in superficie, dandone però una prima spiegazione. Al momento della caduta di Julen, la busta sarebbe rimasta a terra e solo durante i soccorsi, per effetto del vento o delle eliche dei primi elicotteri giunti nella zona, sarebbe finita all’interno del pozzo, ma non alla profondità raggiunta dal piccolo.
La busta di caramelle e il piccone: due elementi per sostenere una tesi agghiacciante
In più le prime ispezioni, secondo la memoria difensiva, erano state realizzate con un piccone che avrebbe impattato più volte contro la testa del piccolo causandone la morte. Dato che sarebbe dimostrato dal fatto che il piccone avrebbe distrutto quella busta di caramelle e ‘catturato’, come ufficialmente confermato poi dalle autorità, una ciocca dei capelli di Julen. Le accuse verso i soccorritori sarebbero poi avallate dai risultati dell’autopsia: il piccolo è morto infatti a causa di un trauma cranioencefalico severo che ha interessato la zona frontotemporale della testa e che, secondo i legali di Serrano, non collima con la dinamica della caduta. I dubbi restano, spetterà ai giudici scoprire ora la verità.