S. CIPRIANO D’AVERSA – Blitz in casa di Antonio Galeone. I controlli eseguiti dai carabinieri della locale stazione, tesi a cercare armi, hanno portato al rinvenimento di 37 coltelli e un proiettile (calibro 42).
Il materiale, ritenuto dagli investigatori pertinente ai reati di minaccia e detenzione abusiva di armi, è stato sottoposto a sequestro. A occuparsi dell’indagine che ha portato al blitz nell’abitazione di via D’Azeglio è il pubblico ministero Cesare Sirignano della Procura di Napoli Nord.
Le lame sequestrate (tra cui c’è anche una baionetta) hanno una lunghezza totale (manico incluso) che oscilla dai 17,5 ai 28 centimetri.
Ad assistere il 56enne in questa nuova vicenda giudiziaria c’è l’avvocato Domenico Della Gatta.
Galeone era stato già coinvolto in un’altra indagine sempre incentrata sulla detenzione non regolare di armi che gli aveva causato una condanna (già scontata). Era stato coinvolto anche in un’inchiesta del 2006 riguardante la cattura di Giuseppe Misso, ex esponente del clan dei Casalesi ed ora collaboratore di giustizia. A Galeone era stato contestato il reato di favoreggiamento, ma era stato assolto da quell’accusa pesante.
Tornando al recente blitz dei carabinieri, il materiale sottoposto a sequestro sarà ora analizzato per comprendere se possa esserci o meno attinenze tra alcune di quelle armi, in possesso di Galeone, e altri delitti eseguiti in zona. Logicamente, il 56enne di San Cipriano, in relazione alla nuova ipotesi di reato che gli viene ascritta dalla Procura di Napoli Nord, è da ritenere innocente fino a una eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
L’operazione eseguita dai carabinieri va a contestualizzarsi nella più ampia attività di controllo del territorio tesa a prevenire condotte illecite e a reprimere quelle poste in essere.
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