Blitz in un hotel a Qualiano: stanato il boss di Bagnoli

Massimiliano Esposito era ricercato da un mese: dal giorno del maxi blitz. Bloccato appena arrivato nel parcheggio dell’albergo con un’Audi Rs Q-8

NAPOLI – Arrestato il boss di Bagnoli Massimiliano Esposito, detto lo scognato. Il blitz della polizia è scattato poco dopo la mezzanotte. Il 53enne era ricercato da un mese. Si nascondeva in un albergo a Qualiano. Gli agenti del commissariato hanno individuato l’hotel e predisposto l’intervento. La scena dell’arresto è da film: sei poliziotti appostati nel parcheggio dell’hotel. Poco dopo la mezzanotte arriva nel piazzale una Audi RS Q-8. Un bolide. Alla guida c’è Massimiliano Esposito: i poliziotti lo riconoscono subito. Ma non intervengono: attendono che la macchina entri nel parcheggio e il conducente inizi la manovra per fermarsi.
I poliziotti gli chiudono il cancello alle spalle: il 53enne forse comincia a capire. Scende all’auto e si trova di fronte sei uomini schierati. Uno accanto all’altro. Ma non indossano le divise. Gli specialisti della squadra investigativa di Bagnoli non lavorano mai in uniforme. Si qualificano subito per evitare fraintendimenti. Non dice una parola.

Non finisce qui. Scattano gli accertamenti. L’Audi RS Q-8 è da ricercare in ambito internazionale. Lui non lo sa (un fuggitivo non si sposta con un’auto da ricercare). I poliziotti gliela sequestrano. Sono in corso indagini sull’Audi. Nel frattempo Massimiliano Esposito viene fermato e accompagnato negli uffici del commissariato. Probabilmente sapeva di avere i giorni contati. Ricercato da un mese. Per questo aveva lasciato il quartiere di Bagnoli, dove le pattuglie da settimane setacciano i rioni di edilizia popolare con l’obiettivo di fare terra bruciata intorno al 53enne. Ma come hanno fatto i poliziotti a individuare l’hotel a Qualiano, dove si nascondeva? Esposito ha commesso qualche errore, anche se è stato molto prudente. E’ tornato qualche volta a Bagnoli e ha toccato zone presidiate dalle sentinelle delle forze dell’ordine. Così è scattato il primo campanello d’allarme per le forze dell’ordine.

Il secondo step è stato visionare le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza, per individuare la macchina. Il resto lo ha fatto l’intuito dei ‘segugi’ della squadra giudiziaria del commissariato. La polizia così ha chiuso il cerchio: era l’ultimo irreperibile dopo la maxi inchiesta scattata un mese fa, che ha azzerato gli Esposito.

La maxi inchiesta ha decapitato la ‘cupola’ degli Esposito-Nappi

NAPOLI (gl) – Lo Stato ha ‘decapitato’ il clan, dopo la resa di Massimiliano Esposito ieri notte a Qualiano. Con la cattura del 53enne soprannominato lo scognato finisce l’era degli Esposito-Nappi. La maxi inchiesta della Procura ha assestato il colpo definitivo alla ‘cupola’ di Bagnoli. Il 17 settembre erano state emesse 13 misure cautelari. All’appello mancavano solo Massimiliano Esposito e Gennaro Esposito, quest’ultimo bloccato poche ore dopo il blitz. Gennaro Esposito, detto sesé, era irreperibile da 48 ore. Fratello di Carmine Esposito (anche lui arrestato), a sua volta genero di Massimiliano Esposito. Gennaro Esposito era stato fermato due giorni dopo sempre dagli agenti con un blitz in una villetta a Castelvoturno. Non avevano mai smesso di cercarlo. Gli agenti della squadra mobile (diretti da Giovanni Leuci e coordinati da Giuseppe Sasso) avevano pedinato gli uomini di fiducia (i pochi rimasti liberi dopo la retata). Avevano fatto la spola tra il quartiere Bagnoli e la villetta sul litorale domizio per garantire un appoggio costante al ventenne. Ieri notte la polizia ha chiuso il cerchio con l’arresto a Quliano di Massimiliano Esposito, ritenuto dagli inquirenti a capo della paranza. Gli hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, perché ritenuto al vertice del sodalizio operante nel quartiere di Bagnoli e in alcune aree della zona flegrea.
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