MILANO – “La tenuta del sistema economico e delle filiere dipende però anche da noi, dalla nostra etica della responsabilità e dai nostri comportamenti, per questo faccio un appello a tutte le nostre imprese e lo faccio riportando una frase di Stefano Scaglia, il nostro presidente di Confindustria Bergamo, un territorio tra i più colpiti in questo momento, che ha dichiarato ieri: ‘Ogni impresa, indipendentemente dalla sua dimensione, categoria o settore merceologico, è funzionale alla sopravvivenza del nostro tessuto produttivo. Mantenere gli impegni presi nei pagamenti, salvo gravi e comprovate difficoltà, è la decisione che garantisce continuità a tutto il nostro sistema. Adesso è il momento della responsabilità sociale, possiamo e vogliamo essere il centro e i promotori della nuova rinascita’”. Così in una lettera ai presidenti di tutte le associazioni confederate, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
“Le parole di Stefano sono un appello a tutti noi imprenditori e imprenditrici – prosegue Boccia – nel difendere la dignità delle nostre imprese, nel mantenere in piedi le nostre filiere, nel comprendere che non ci sono scorciatoie per nessuno e che questa sfida epocale la vinceremo insieme, rispettando noi per primi i nostri impegni, per non far crollare il sistema e per non perdere quel bene essenziale del mondo della economia che è la fiducia tra noi: fornitori e clienti”. Questo “è il tempo della coerenza e della responsabilità, che richiede di essere all’altezza, esemplari e consapevoli che i nostri comportamenti saranno parte determinante del futuro che costruiremo, un futuro in cui pur nei momenti difficili la fiducia deve prevalere sull’ansietà e la passione sulla rabbia”, sottolinea Boccia.
“Vi informo, inoltre, che abbiamo fatto avere il nostro documento anche agli ambasciatori francese e tedesco affinché lo condividano con i rispettivi Governi e lo abbiamo anticipato ai nostri omologhi Presidenti delle confindustrie tedesca, francese, svedese, spagnola, portoghese e a BusinessEurope per creare un consenso europeo e fare in modo di avere in tale direzione un acceleratore europeo oltre quello che occorre fare come Paese”, chiarisce Boccia.
LaPresse