Rimini – Avviare subito un confronto con le parti datoriali e sociali in vista della discussione per la nuova legge di Bilancio. E dare maggiore attenzione alla credibilità del Paese, “senza fesserie” perché “ci aspetta un autunno difficile”.
Il duro monito al governo giallo-verde è arrivato dal tradizionale Meeting di Cl a Rimini
Un avvertimento a riprendere il dialogo con i rappresentanti dei ceti produttivi, come Confindustria o sindacati, per non rischiare una rottura tra le parti che il Paese non può permettersi. Soprattutto, in termini di credibilità. La stessa mancanza di fiducia che infatti sta portando nuovamente lo spread a quota 280 punti base.
“Non diciamo fesserie: lo spread è l’effetto, non certo la causa“
Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, parlando con insoliti toni duri nei confronti dell’esecutivo. “Ho visto che si mettono le mani avanti perché ci sarà un attacco” dei mercati e “si chiede che il popolo sia vicino“, ma, ha precisato Boccia, gli investimenti dall’estero vengono pensati “a difesa dei soldi dei pensionati americani o per altri parametri“, anche di guadagno, ma non ci sono “fondi di investimento che vogliono far cadere un governo: sono solo soldi“.
Basta alle “sparate demagogiche”, all’urlo al “complotto” e agli slogan
Si imparino i “fondamentali dell’economia“: “Se dici che l’aumento dello spread non ti interessa tanto il popolo è con te, vorrei ricordare che quello spread fa aumentare i mutui delle famiglie e delle imprese“, ha ribadito il numero uno di Confindustria. E il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha rincarato la dose sottolineando che uno spread così alto “ci rende meno credibili di Spagna e Portogallo”.
Occhi puntati alla legge di Bilancio
L’ Italia deve evitare manovre economiche ‘allegre’ dal punto di vista del deficit. Se no, nuovamente, i mercati fanno aumentare lo spread. Al contrario, l’attenzione va data al lavoro, “che deve tornar al centro dell’agenda di governo” e ai giovani.
“Basta parlare di migranti e pensioni” ha sbottato Boccia
Giovani, lavoro, futuro devono essere, per il presidente degli industriali, gli elementi centrali per chi ha in mano le scelte politiche del paese. Perché, ormai, “chi è al governo è sistema non antisistema e non può quindi continuare a comportarsi come se fosse all’opposizione”.
L’invito, arrivato dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, è rivolto al premier
Giuseppe Conte, (“che non abbiamo mai incontrato”) avvii un tavolo del confronto, “sia attraverso il nostro documento delle assise di febbraio”, ha ricordato Boccia, sia con il patto per fabbrica sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil”. Obiettivo è che tra flat tax di detassazione e decontribuzione totale per i primi 2-3 anni per i giovani, e una politica “senza fesserie” si riprenda il termine lavoro “tra le grandi priorità del Paese”.