MILANO – “Come ha sottolineato il presidente Fontana, la Lombardia era ed è la massima priorità del Paese, così come alcune zone dell’Emilia e altre che hanno ancora la rete ospedaliera in difficoltà. Ma il governo c’è h24, la protezione civile ha dato tutta la disponibilità possibile alla Regione Lombardia e abbiamo ribadito un concetto chiaro: stop a polemiche e lavoriamo tutti insieme. Tutto il lavoro che la protezione civile sta facendo continuerà a farlo”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia a Milano, a Palazzo Marino, al termine dell’incontro con il sindaco Beppe Sala.
La fase 2
“La fase 2 partirà quando ospedali e Paese saranno messi in sicurezza”, ha aggiunto. “Abbiamo il dovere in questi giorni – ha detto – di organizzare i nostri territori in maniera adeguata rispetto a quando si inizieranno a tirar su gli interruttori, centri Covid, test e tamponi, interventi sulle Rsa, nelle aree più popolari. Lo Stato nella sua interezza deve essere in grado di garantire al paziente che sia curato e seguito”, anche “in alberghi. La Regione Lazio ha costituito 3mila posti, così stanno facendo altre Regioni, la Lombardia si sta organizzando. Tutto ciò e l’utilizzo della mascherina devono essere definite in linee guida che devono essere omogenee. Ora siamo ancora al lavoro h24 per ridurre i contagi”, ha sottolineato Boccia.
Con la salute a rischio, non c’è sviluppo
“Il Governo ha le idee chiare e dobbiamo mettere in sicurezza il Paese. Con la salute a rischio, non c’è economia e non c’è sviluppo. Le esigenze di Confindustria ed Assolombarda sono di tutto il Paese, cioè di avere un quadro chiaro con le modalità con cui si ripartirà. Oggi il 33-34% delle attività sono in funzione, si tratta delle filiere che ci consentono di proseguire. Quelle che si sono fermate dieci giorni fa circa aspettano come tutti noi, poi ci sarà una cabina di regia che avrà all’interno tutti. Confindustria potrà darci un contributo importante, ma la priorità è mettere in sicurezza il Paese”.
Nella fase 2 sarà rafforzata la prevenzione sanitaria
Prosegue il ministro: Per l’avvio della fase 2 “sarei scorretto se dessi una data. Quando ripartirà la nuova fase allora è però chiaro a tutti che la prevenzione sanitaria sul territorio andrà rafforzata. Noi ad esempio siamo passati da 5.324 posti in terapia intensiva a circa 9.400, un lavoro enorme fatto in poco tempo. Quando si deciderà di riaccendere i primi interruttori, per una ripresa graduale, e lo indicherà il presidente del Consiglio, quegli interruttori incideranno in maniera diversa da territorio a territorio. Bisognerà valutare molte cose, anche dall’incontro di oggi con i sindaci è emerso che bisogna mettere in sicurezza il sistema sanitario”.
(LaPresse)