ROMA – Un “piano shock” per far ripartire l’economia. Vincenzo Boccia, presidente della Confindustria, propone di aprire subito i cantieri delle opere già finanziate. “Il che – spiega in un’intervista a Repubblica – non avrebbe alcun impatto sul deficit pubblico e creerebbe centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro”. Per Boccia “siamo di fronte a un oggettivo ed evidente rallentamento dell’economia – globale, europea, tedesca – e i dati di dicembre e gennaio ci confermano che purtroppo subiamo quest’andamento più di tutti. Negare l’evidenza e la realtà non serve. Esserne consapevoli è la precondizione per reagire quanto prima”.
E ancora: “Noi non la vediamo la ripresa. Le nostre imprese associate ci dicono che anche a gennaio si avvertono cali di fatturato e l’eventuale effetto sulla domanda interna auspicato dal governo non basterà a contenere il rallentamento dell’economia. Occorre fare anche altro, non si può prescindere dalle ragioni dello sviluppo. Perché la questione sociale si deve affrontare puntando sullo sviluppo. Dobbiamo combattere la povertà, non rischiare di far aumentare gli attuali cinque milioni di poveri”.
Confindustria propone: come “prima cosa da fare aprire immediatamente i cantieri usando le risorse già stanziate. Il che significa non fare ricorso al deficit e creare occupazione. L’Ance (l’associazione dei costruttori, ndr) indica per le sole opere di valore superiore a 100 milioni di euro risorse stanziate per 26 miliardi in grado di generare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Il nostro centro studi prevede che in tre anni potremmo avere un incremento del Pil dell’1 per cento solo grazie a queste opere a cui vanno sommate tutte le altre. Occorre un vero piano shock per il Paese e non penalizzare le imprese e il lavoro”.
(LaPresse)