Bodo-XX, l’aiuto dei Mazzarella per frenare gli attacchi dei rivali

I De Micco-De Martino chiedono supporto dopo il maxi blitz

NAPOLI – L’aiuto dei Mazzarella ai De Martino-De Micco, negli ultimi anni, non è mai mancato quando i clan di Ponticelli ne hanno avuto bisogno. Lo raccontano anche le quasi 1200 pagine dell’ordinanza eseguita l’altro giorno contro 60 persone, ritenute affiliate, a vario titolo, ai Bodo e agli XX. Lo ha raccontato il collaboratore di giustizia Antonio Pipolo agli inquirenti. “Nel marzo del 2021, quando fu scarcerato Marco De Micco, lo stesso Pipolo e Ivan Ciro D’Apice organizzarono un incontro tra Gesualdo Sartori e Marco De Micco che fu preliminare ad una collaborazione tra i Mazzarella e i De Micco”, si legge nel provvedimento firmato dal gip Anna Imparato sulla scorta dei verbali del pentito. In quello stesso periodo, pochi giorni l’omicidio di Giulio Fiorentino, “i Mazzarella subentrarono anche per evitare altre azioni di sangue”, ha raccontato la ‘gola profonda’ di Ponticelli.

I Mazzarella ci sono sempre stati, insomma, al fianco dei De Micco-De Martino. La logica della contrapposizione con l’Alleanza di Secondigliano vuole che a Ponticelli i De Luca Bossa siano espressione del maxi cartello composto da Contini, Licciardi e Mallardo. Quegli stessi De Luca Bossa che oggi, seppur decimati da maxi blitz e condanne, potrebbero provare a recuperare il terreno perso negli ultimi tempi. Forti anche della presenza sul territorio di un altro clan che ha nei De Micco il nemico numero uno: la cosca D’Amico del rione Conocal, o meglio la nuove generazione del clan, che vede a capo un manipolo di giovanissimi, qualcuno di loro cresciuto tra le file dei De Micco e finito nei Fraulella per effetto di relazioni sentimentali.

Intanto, nei rioni controllati dai De Micco, clan egemone a Ponticelli (almeno fino alla retata dell’altro giorno), è già scattato il toto-successore: chi prenderà le redini del clan dopo i 60 arresti? Ciro Naturale, nominato reggente dal super boss Marco De Micco dopo l’arresto nell’aprile 2022, ferito in un agguato nel luglio 2023, finito in manette nel settembre 2023, scarcerato martedì scorso e di nuovo arrestato giovedì mattina, è fuori dai giochi. A chi spetta, adesso, guidare il clan? Gli inquirenti avrebbero già captato i primi movimenti e messo nel mirino un soggetto arrestato sei anni fa e scarcerato di recente.

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