ROMA – Dopo un primo cauto ottimismo manifestato dall’Europa sulla sicurezza dei Boeing 737 Max 8, a seguito del disastro aereo avvenuto domenica in Etiopia (CLICCA QUI), anche l’Europa ha deciso di correre ai ripari. In un primo momento era stata la compagnia aerea etiope a bloccare i voli del nuovissimo velivolo. Poi ci avevano pensato Cina e Indonesia, quindi Singapore, Australia, Argentina e Corea del Sud: stop ai voli per i Boeing 737 Max 8.
Londra decide e l’Europa si adegua
L’atteggiamento dell’Europa è mutato attorno alle 15 italiane, quando la Gran Bretagna ha chiuso il proprio spazio aereo a questo specifico modello di velivolo. La decisione di Londra ha allarmato tutta l’Europa. Poco dopo è toccato alla compagnia low cost Norwegian Air Shuttle, che ha nella sua flotta 18 aerei Boeing 737 Max, annunciare la sospensione “sino a nuovo ordine” dei suoi voli con questo velivolo. A seguire hanno chiuso lo spazio aereo anche Germania, Francia e Irlanda.
Alle 17 la decisione dell’Enac
“Dalle 21 di oggi, visto il perdurare della mancanza di informazioni certe in merito alla dinamica dell’incidente della Ethiopian Airlines avvenuto domenica 10 marzo e che ha coinvolto un velivolo Boeing 737 Max 8 e del precedente incidente di ottobre in Indonesia, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, per motivi precauzionali, ha disposto la chiusura dello spazio aereo italiano a tutti i voli commerciali operati con aeromobili di questo tipo”. E’ quanto si legge in una nota dell’Enac. Il blocco dei voli è già operativo ma per questioni tecniche entrerà in vigore dalle 21, probabilmente per consentire l’atterraggio a velivoli il cui arrivo è già previsto in Italia. Lo stop è, invece, già attivo per quelli che devono ancora decollare.