LA PAZ – La ex presidente boliviana Jeanine Anez è stata condannata a 10 anni di carcere, accusata di aver orchestrato un colpo di stato che l’ha portata al potere nel corso della crisi politica del 2019. La Bolivia si è divisa sul fatto che si sia verificato un golpe quando l’allora presidente, Evo Morales, era stato costretto a dimettersi e nel vuoto di potere Anez era salita alla presidenza. Morales era andato in esilio, dopo le violente proteste legate a controverse elezioni in cui aveva annunciato di aver ottenuto il quarto mandato consecutivo. Anez è stata condannata per “decisioni contrarie alla Costituzione” e “inosservanza del dovere”. I giudici hanno condannato anche l’ex comandante delle forze armate, Williams Kaliman, e l’ex comandante della polizia, Vladimir Calderon, a 10 anni di carcere. Altri ex alti esponenti dell’esercito hanno ricevuto pene di durata minore.
Morales, il suo partito e i suoi sostenitori hanno descritto i fatti come colpo di stato, mentre Anez ha negato. La destituzione del primo presidente indigeno della Bolivia aveva creato un vuoto di potere in cui Anez, che era la seconda presidente del Senato, aveva assunto la presidenza ad interim. La difesa della politica ha annunciato che presenterà ricorso contro la condanna. “Non ho mosso un dito per diventare presidente, ho fatto ciò che dovevo fare per pacificare un Paese che Morales aveva lasciato sconvolto quando era fuggito”, ha dichiarato Anez dal carcere. Negli scontri nelle proteste del 2019 erano morte 37 persone. Morales si era rifugiato in Messico. Il suo partito, noto come Mas, è tornato al potere nelle elezioni del 2020, mentre Morales è intanto rientrato in Bolivia. Il tribunale con la condanna di Anez ha stabilito un “precedente storico” contro l’impunità, ha commentato il vice leader del Mas, Juan Jose Jauregui.
(LaPresse)
