LA PAZ – La presidente ad interim della Bolivia, Jeanine Añez, ha annunciato che presto sarà emesso un mandato d’arresto contro l’ex presidente Evo Morales, rifugiatosi in Argentina e preso di mira da alcune indagini dopo essere stato costretto alle dimissioni. “Nei prossimi giorni sarà emesso un mandato d’arresto perché abbiamo effettuato i passi necessari”, ha dichiarato alla stampa Añez, senatrice di destra, dopo una cerimonia militare. A suo dire, Morales “non ha mai rispettato nulla, nemmeno la Costituzione” e di conseguenza se tornerà in Bolivia “sa che dovrà fornire delle risposte al Paese, perché deve rendere conto alla giustizia”. Abbandonato dalla polizia e dall’esercito Evo Morales, primo presidente indigeno della storia del Paese, è stato costretto alle dimissioni il 10 novembre dopo tre settimane di manifestazioni contro le elezioni, su cui da parte dell’opposizione e dell’Organizzazione degli Stati americani (Oas) pesavano denunce di brogli. Morales era in corsa per un quarto mandato, dopo circa 14 anni alla guida della Bolivia, e si era dichiarato vincitore al primo turno.
Il caso
Costretto alle dimissioni, denunciando un colpo di Stato Morales si è rifugiato prima in Messico e poi, dopo un breve soggiorno a Cuba, in Argentina. Il governo del presidente peronista di centro-sinistra Alberto Fernandez, insediatosi pochi giorni fa, gli ha accordato protezione in qualità di rifugiato. Nel fine settimana alcuni responsabili del Movimento verso il socialismo (Mas), il partito di Evo Morales, si sono recati a Buenos Aires per definire con lui la strategia del Mas in vista delle prossime elezioni generali. Il Parlamento boliviano ha votato a fine novembre una legge con cui convoca elezioni presidenziali e legislative alle quali Morales non avrà diritto a partecipare. La data deve ancora essere fissata. All’inizio di dicembre il Mas ha nominato Morales “capo della campagna” elettorale del partito in vista di queste future elezioni. In quest’occasione Morales ha dichiarato che aveva intenzione di tornare in Bolivia. “Presto sarò in Bolivia affinché ci lanciamo insieme in queste elezioni e per vincerle, come abbiamo sempre fatto”, aveva dichiarato allora telefonicamente.
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