Oltre 2 milioni di famiglie in povertà energetica, 8 su 100 non possono permettersi di pagare il riscaldamento. Una sfida, questa, a cui la Fondazione Banco dell’energia risponde annunciando 20 progetti e aprendo le porte del Cda a Edison. Il piano del Banco prevede di aumentare, nei prossimi tre anni, le risorse economiche messe in campo, raccogliendo altri 2 milioni di euro entro il 2024. E’ la road map tracciata nel corso della plenaria dei firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, durante la quale sono stati presentati anche i nuovi dati elaborati da Ipsos e dall’Osservatorio Italiano sulla povertà energetica (Oipe).
I numeri parlano chiaro: secondo l’Ipsos 8 italiani su 10 sono preoccupati dall’aumento dei prezzi dell’energia, mentre l’Oipe segnala che l’8% delle famiglie italiane (2,2 milioni) è in povertà energetica e l’11,9% non è in condizione di sostenere le spese per il riscaldamento. Una situazione drammatica, che ha portato la Fondazione Banco dell’energia a lanciare progetti su tutto il territorio nazionale, insieme a enti e aziende partner, come Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa ed Edison. “Ci sono milioni di famiglie in Italia che non riescono a soddisfare i propri bisogni energetici, che non riescono a pagare le bollette. Un contributo da parte delle nostre aziende è doveroso in questo momento, Edison è un operatore responsabile”, ha affermato l’Ad Nicola Monti, spiegando a LaPresse i motivi che hanno spinto l’azienda a entrare nel board della Fondazione e, allo stesso tempo, ad avviare uno dei progetti del Banco: ‘Energia in periferia alla regione Calabria’, che prevede per le famiglie vulnerabili del territorio un sostegno economico per le bollette e l’affiancamento dei Ted – Tutor per l’Energia Domestica – per favorire una maggiore consapevolezza sui consumi energetici. “È uno dei progetti che si collega alle iniziative del Manifesto a cui abbiamo aderito qualche mese fa”, ha sottolineato Monti. La scelta di raggiungere il Mezzogiorno non è casuale: da un lato infatti la Calabria “è una delle zone più colpite dalla povertà energetiche, in particolare Reggio Calabria”, ma dall’altro il Sud Italia “è l’area che offre maggiori opportunità di sviluppo delle rinnovabili e quindi andare a far sentire nei territori in cui operiamo la nostra vicinanza è importante”.
Anche l’attenzione del Governo è massima, assicura la viceministra al lavoro, Maria Teresa Bellucci: combattere la povertà energetica “richiede interventi ad ampio spettro sia sulle bollette che in merito al contrasto del lavoro povero mediante il taglio del cuneo fiscale”, ha affermato, ricordando che in manovra 20 i miliardi di euro sui 35 complessivi “sono dedicati a mitigare gli effetti su famiglie e imprese del caro energia, mentre 4 miliardi andranno ad affievolire la pressione del fisco sui redditi fino a 35 mila euro”. Anche se – ha ammesso – “sappiamo che ancora non basta”.
di Martina Regis