Bollette, Orlando e Giorgetti difendono l’intervento del governo: “In linea con le richieste dei sindacati”

Attenuare nel brevissimo termine il rincaro delle bollette; benché appena arrivata questa misura del governo è in linea con le richieste dei sindacati pronti allo sciopero il 16 dicembre.

ROMA– Attenuare nel brevissimo termine il rincaro delle bollette; benché appena arrivata questa misura del governo è in linea con le richieste dei sindacati pronti allo sciopero il 16 dicembre. Un intervento che viene difeso da un lato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e dall’altro dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, di fronte alla platea dell’assemblea della Cna.

Le piccole e medie imprese, che a questi aumenti e al fatto che già pagano un prezzo dell’energia più alto rispetto al resto dell’Europa, sono infatti a rischio di chiusura. “I rincari delle bollette energetiche – afferma il presidente della Cna Daniele Vaccarino – sono insostenibili e l’intervento del governo è opportuno ma insufficiente; per non spegnere le Pmi italiane è urgente una riforma strutturale della bolletta elettrica”.

Il governo però sarebbe già al lavoro a un pacchetto di misure strutturali legate ai costi dell’energia, cosa questa che avrebbe effetti sul lungo termine. Anche se le tariffe del prossimo trimestre, quelle relative al 2022, arriveranno alla fine del mese. Tanto che Giorgetti fa presente come altre risorse arriveranno, e come sia al lavoro sul dossier il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Le ipotesi al vaglio riguardano la possibilità di liberare risorse per lavorare sugli oneri generali di sistema, il taglio dell’Iva e i proventi delle aste di CO2.

“La questione delle bollette è un problema che si proietta nel futuro – spiega Giorgetti – ed è legato alle scelte che si fanno sulla transizione ecologica”. Il ragionamento di Giorgetti si snoda lungo due direttrici. A “brevissimo termine” perché finisce per avere impatti sulle spese delle famiglie, con l’inflazione al 3% che “incide sul potere d’acquisto”; e “trovare tutte le misure, anche quelle una tantum per sterilizzare queste forme di aumento, va bene”. L’altro pezzo del pensiero del ministro guarda alle scelte legate alla transizione ecologica che, in prospettiva, non possono sacrificare la stabilità sociale. Un conto è “tamponare il prossimo trimestre” – dice – altro è “se il surriscaldamento dei prezzi continuerà nel 2022”: cosa che “rischia di sconvolgere tanti settori”.

Con l’ultimo intervento del governo sulle bollette – afferma Orlando – “abbiamo voluto dare un segnale al Paese con risposte chiare e forti, a partire dalle questioni che avevano posto anche i sindacati”. Mentre Matteo Salvini allarga lo sguardo alla legge di Bilancio – dove la Lega presenterà un ordine del giorno che chiede il ritorno dell’Italia alla partecipazione alla ricerca sul nucleare pulito – ma senza allontanarsi dall’impennata dei costi dell’energia: “Stiamo lavorando per Natale meno freddo e meno buio, e soprattutto un natale italiano”. Una sponda che la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni rilancia affinché “il governo Draghi non lasci cadere nel vuoto le richieste che arrivano dal mondo dell’artigianato e delle piccole e medie imprese sui rincari delle bollette energetiche che rischiano di spegnere le Pmi italiane”. Ritorna invece sullo sciopero proclamato da Cgil e Uil il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani: “Sul caro-bollette c’è stato un segnale forte da parte del governo. Credo che i sindacati debbano dare una risposta positiva”.

di Tommaso Tetro

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