BOLOGNA – Nell’aria c’è ancora la puzza di gas e fiamme. Negli occhi, la colonna di fumo prima e la terribile esplosione poi. Nella mente e nei cuori rimarrà il dramma di quell’autocisterna carica di gpl che, a Borgo Panigale, si è schiantata contro un tir fermo in colonna. Ha preso fuoco ed è poi esplosa. All’interno Andrea Anzolin, unica vittima. Ammonta a 145, invece, il numero dei feriti. In molti, oggi, hanno ricevuto la visita del premier Giuseppe Conte. La Procura di Bologna aprirà un fascicolo per disastro colposo. E’ la prassi. Intanto, il raccordo di Casalecchio è stato riaperto.
Morto solo l’autista dell’autocisterna, il procuratore: “Forse un colpo di sonno”
Aveva 42 anni, Andrea Anzolin. Lavorava per un’impresa di commercio e distribuzione di carburante della provincia di Vicenza. Ed era un autista esperto, da anni impegnato nel trasporto di materiale infiammabile. Cosa sia accaduto in quei drammatici secondi che hanno preceduto il tamponamento al tir fermo in colonna sull’A14, è ancora tutto da stabilire. “Forse un momento di distrazione, o un colpo di sonno”. Al momento neppure Giuseppe Amato, procuratore di Bologna, ha certezze. “E’ troppo presto per dirlo con certezza”. Il numero uno degli inquirenti emiliani ha escluso altre responsabilità (oltre all’esplosione) nel crollo parziale del cavalcavia: “Mi pare che sia un evidente nesso di casualità, l’implosione del ponte non è correlata a un possibile difetto di costruzione”.
Il premier Conte in visita ai feriti: “Possiamo ritenerci fortunati”
Il bilancio definitivo dei feriti parla di 145 persone, trasportate negli ospedali di Bologna e dintorni. In 83 hanno già fatto ritorno a casa e, come ribadito dall’Ausl, nessuno è in pericolo di vita. Per i casi più gravi si è fatto riferimento ai centri grandi ustioni di Parma e Cesena. E’ qui che, in primis, si è recato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prima di far visita all’ospedale Maggiore di Bologna. “Possiamo ritenerci fortunati – ha ammesso il premier. – E’ stato un incidente terribile, ma i feriti sono tutti in via di guarigione. Vista la dinamica, potevano esserci conseguenze peggiori”. Conte ha comunque rimarcato che “dal punto di vista delle responsabilità di governo dobbiamo capire cosa sia accaduto per prevenire altre tragedie del genere”. Il presidente del Consiglio, a Cesena, ha fatto visita a un 17enne di origini bulgare in gita e a Riccardo Muci, il poliziotto di 31 anni tra i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente.
Il poliziotto che ha salvato decine di persone: “Ma non chiamatemi eroe”
Originario di Copertino (nel Leccese), in servizio al commissariato Santa Viola di Bologna, Muci era impegnato in un regolare servizio di controllo a Borgo Panigale quando si è accorto della colonna di fumo. “Abbiamo visto tutto da lontano e ci siamo avvicinati. Quando sono sceso dall’auto ho capito subito ciò che stava per accadere. Nell’aria c’era un odore inconfondibile”, ha dichiarato il poliziotto. L’agente ha quindi posizionato la volante di traverso, bloccando l’accesso alla strada in entrambe le direzioni. “Mi sono spostato a piedi verso il ponte e ho fatto allontanare le persone. Ero a 20 metri quando ho sentito l’esplosione che mi ha investito – ha continuato l’agente. – Mi sono alzato e con l’adrenalina in corpo ho continuato a dare indicazioni. Poi a freddo il dolore si è fatto sentire e sono crollato”. Muci, però, non vuole “essere considerato un eroe”. “Ho fatto solo il mio lavoro”.
Il ministro Toninelli: “Cinque mesi per ricostruire il ponte”
Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha assicurato che “non ci saranno disagi in autostrada fino a settembre. I tempi di ricostruzione si stimano in 5 mesi”. Il raccordo di Casalecchio dove è parzialmente crollato il ponte dell’autostrada è stato riaperto questa mattina. Confermata la transitabilità del tratto nella carreggiata opposta a quella venuta giù. Riaperto anche il tratto della tangenziale compreso tra gli svincoli 2 e 3 in direzione dell’A1. Il tratto, invece, resta off-limits in direzione A14.