Si è presentato in Procura a Bolzano Avni Mecja, il marito di Alexandra Elena Mocanu, la donna di 35 anni di origine rumena, trovata morta ieri in casa sua nel capoluogo altoatesino. L’uomo sarebbe partito sabato per l’Albania, suo paese d’origine, per poi tornare indietro. Il corpo di Alexandra era stato trovato ieri nella sua casa in viale Trieste 42 a Bolzano. Per stabilire le cause del decesso si dovranno attendere i risultati dell’autopsia, che sarà effettuata nelle prossime ore.
Secondo quanto ricostruito fin qui, l’omicidio risalirebbe a parecchie ore prima il ritrovamento, forse a sabato sera. Da subito le indagini, coordinate dalla pm Claudia Andres, si erano concentrate sull’ipotesi del femminicidio, ma fino a poco fa non si avevano tracce del marito. Sarebbero stati proprio i parenti dell’uomo a dare l’allarme e raccontare di una telefonata tra lui e il fratello nella quale Avni aveva raccontato di dover fuggire perché ricercato.
Intanto la città è sotto shock: quando si è diffusa la notizia, alcuni vicini hanno scritto sui social di aver sentito spesso litigare i due, a volte anche con delle urla da parte di lei. La coppia viveva al quinto piano di una palazzina non distante dal centro, e a quanto pare non aveva molte relazioni con gli altri condomini. Alexandra lavorava in un bar all’interno del centro commerciale Centrum, in via Galvani. Sul posto di lavoro pochi hanno voglia di commentare: Alexandra viene dipinta come una lavoratrice sempre disponibile e benvoluta.
Nel frattempo, anche la politica locale si interroga sull’accaduto: “Oggi Bolzano è più triste. Dolore e rabbia. Un’altra donna uccisa. L’ennesimo inaccettabile femminicidio” sottolinea l’assessora comunale alle Pari Opportunità Chiara Rabini. “Dobbiamo fare in modo che sia prima di tutto una battaglia condotta da noi uomini quella contro la violenza sulle donne. Senza il nostro aiuto, ogni sforzo non sarà mai adeguato”, fa eco l’assessore alle Politiche Sociali Juri Andriollo.
Nel pomeriggio anche il sindaco Renzo Caramaschi ha parlato: “Non esiste alcun motivo emotivo o di crisi per togliere una vita. Non c’è alcun amore e alcun rispetto in questo comportamento. Mi auguro che il responsabile venga preso e abbia anche il tempo di pentirsi per questo orrore”, ha detto.(LaPresse)