NAPOLI – Due persone sono destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’ordigno che distrusse un panificio al Vasto nell’aprile del 2020. Gli indagati sono Giuseppe Robustelli, di 37 anni, e Charles Di Martino, 42enne originario del Regno Unito.
Entrambi sono ritenuti gravemente indiziati dei reati di detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi e danneggiamento, con l’aggravante del metodo mafioso.
I carabinieri del Comando provinciale di Napoli, al termine di un’attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, hanno posto in esecuzione l’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli nei confronti dei due sospettati. A Robustelli, assistito dall’avvocato Luigi Poziello, il provvedimento è stato notificato in carcere, dove si trova detenuto per altro, mentre Di Martino risulta irreperibile dallo scorso anno e quindi sono ancora in corso le ricerche.
L’indagine nasce a seguito del danneggiamento dell’attività commerciale denominata “Sfizi di Pane Marigliano”, ubicata al civico 77 di via Ferrara, verificatosi alle 3:30 del 20 aprile dello scorso anno. L’attività commerciale venne danneggiata a seguito della deflagrazione di un ordigno esplosivo rudimentale collocato presso l’esercizio.
La visione delle immagini estrapolate dai diversi sistemi di videosorveglianza presenti nella zona ha consentito agli investigatori di individuare l’autovettura utilizzata dagli autori dell’episodio delittuoso. Inoltre i militari dell’Arma sono riusciti a ricostruire l’intero tragitto percorso sia per arrivare in prossimità del panificio sia per allontanarsi dal luogo dell’attentato.
Gli occupanti – secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine – sono stati identificati anche grazie al fatto che, poche ore prima dell’attentato dinamitardo, erano stati controllati e sanzionati per il mancato rispetto della normativa anti-Covid nel territorio comunale di Pomigliano d’Arco mentre viaggiavano insieme a bordo della autovettura ripresa dai sistemi di videosorveglianza.
Le indagini sui due sono ancora in corso per accertare il movente dell’attentato dinamitardo ma, soprattutto, dove come siano venuti in possesso dell’ordigno. Gli investigatori stanno anche appurando perché i due si erano recati a Pomigliano d’Arco poche ore prima che venisse piazzata la bomba davanti all’attività commerciale di via Ferrara.