NAPOLI – Un boato che ha squarciato il silenzio della notte, un lampo di paura che ha svegliato decine di persone e seminato terrore lungo i vicoli. Era successo poche notti fa all’Arenaccia, dove è esplosa una guerra per le estorsioni sui parcheggi, è successo ancora nella notte tra sabato e ieri a Barra, in traversa Abbeveratoio, a pochi passi dall’incrocio con via Luigi Volpicella, dove un ordigno è esploso davanti al laboratorio della storica pasticceria Lago. La deflagrazione, avvertita a chilometri di distanza, ha fatto tremare le finestre e svegliato
interi palazzi. Sul marciapiede davanti alla saracinesca del locale, ora si vedono detriti sparsi e pezzi di mattonelle divelte dall’esplosione. All’interno del laboratorio, per fortuna, non si registrano danni significativi, mentre la cantina del palazzo adiacente avrebbe
subito qualche conseguenza.
“Ho pensato che fosse un ter- remoto – racconta una residente della zona – Non capivamo cosa stesse succedendo. E’ stato un attimo, ma un attimo infinito”. Un altro abitante descrive la scena: “Il boato è stato talmente forte da far vibrare tutte le porte e le finestre. Siamo scesi per strada, c’era polvere ovunque, pezzi di mattonelle sparsi sul marciapiede… non si può vivere così”. E ancora una signora che abita al secondo piano di un palazzo vicino: “Ho sentito un urlo e poi il botto. Ho pensato subito ai ragazzi, ai bambini della strada…qui ci sono famiglie e scuole, non è un gioco, qualcuno sta mandando un messaggio di paura”.
L’ordigno, collocato davanti a un locale storico e rinomato, lascia presagire che possa trattarsi di un atto intimidatorio. Gli inquirenti indagano per stabilire se si tratti di un avvertimento diretto, di un gesto di criminalità organizzata o di un episodio isolato di violenza mirata. La zona è sotto l’influenza criminale del clan Aprea-Cuccaro, da anni egemone a Barra, e il periodo dell’anno fa pensare che l’episodio sia riconducibile al pizzo di Ferragosto. Le forze dell’ordine hanno avviato le prime analisi sui resti dell’ordigno per determinarne la natura e la potenza. Gli investigatori stanno inoltre acquisendo le immagini delle telecamere di sicurezza della zona, nella speranza di identificare chi ha piazzato l’esplosivo. La deflagrazione non ha solo lasciato detriti sul marciapiede. Ha infranto il senso di sicurezza di una comunità abituata a vivere tra i vicoli della periferia orientale di Napoli, che ora si sente vulnerabile.
“Qui, in un attimo, è cambiato tutto – racconta un residente della traversa – prima era solo una pasticceria, ora è diventata un simbolo. Un simbolo di come la paura possa entrare in casa nostra”. Sui social, molti hanno condiviso messaggi di preoccupazione e di solidarietà verso i titolari della pasticceria. Alcuni invocano maggiore presenza delle forze dell’ordine, altri esprimono rabbia. Barra si sveglia con il cuore in gola, i ricordi di un boato improvviso e la consapevolezza che la tranquillità può essere infranta in un attimo. La pasticceria Lago, simbolo di lavoro e storia locale, è diventata il teatro involontario di un gesto che non può passare inosservato. Le indagini continueranno nelle prossime ore: il quartiere attende risposte, gli abitanti cercano rassicurazioni e la comunità, sospesa tra paura e rabbia, prova a riprendersi dalla notte che ha cambiato il silenzio di traversa Abbeveratoio.