Bomba e raid incendiario a Casoria, la firma è delle baby gang: il vuoto di potere stuzzica gli aspiranti boss

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CASORIA – Duplice raid in centro, la pista delle baby gang. Proseguono senza sosta le indagini sul fenomeno delle bande di giovani criminali che da mesi seminano paura e disagio nel quartiere San Paolo. Gruppi di ragazzi, aspiranti boss, molti provenienti da comuni dell’hinterland come Casavatore e Arzano, sono ormai noti per i loro schiamazzi notturni, i furti e le rapine. Se finora le loro azioni erano per lo più limitate
a episodi di microcriminalità, l’ultima notte ha segnato un salto di livello nella loro escalation criminale. Nella notte tra venerdì e sabato, due distinti episodi hanno acceso i riflettori sul problema della sicurezza in città. Il primo ha visto un ordigno piazzato davanti alla pizzeria Il Pizzettiere in via Principe di Piemonte, mentre il secondo episodio ha coinvolto la barberia Stile Uomo in via Ugo Foscolo, dove è stato appiccato un principio di incendio. Fortunatamente, non si registrano feriti, ma l’allarme tra residenti e commercianti è altissimo. Le prime
ricostruzioni investigative pun- tano chiaramente verso le bande giovanili di piazza San Paolo.

Gli investigatori, supportati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, hanno individuato almeno un sospetto: un giovane calvo, presumibilmente tra i venti e i trenta anni, ripreso mentre dava fuoco alla barberia. La tipologia degli atti criminali dall’ordigno all’incendio – evidenzia una pericolosa escalation rispetto ai tradizionali furti notturni e danneggiamenti di cui erano già responsabili. Le bande coinvolte non avevano ancora colpito altre attività in maniera così eclatante, ma da tempo si muovono con continuità nelle strade del centro, creando disagio e senso di insicurezza. Gli episodi sono stati preceduti da mesi di segnalazioni per schiamazzi notturni e furti ripetuti nelle strade di piazza San Paolo, confermando un pattern consolidato di microcriminalità che ora sta assumendo connotati più gravi.

Il duplice raid della scorsa notte rappresenta quindi un punto di svolta nell’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno intensificato i controlli e avviato una serie di verifiche tra l’hinterland e le zone frequentate dai giovani sospettati. Tra le ipotesi c’è quella di un tentativo di scalata, da parte dei gruppi di giovani criminali, con lo scopo di andare a occupare il vuoto di potere venutosi a creare per effetto dei numerosi blitz, anche recenti, contro le organizzazioni criminali riconducibili al clan Moccia. L’obiettivo è identificare tutti i responsabili e prevenire ulteriori atti criminali che possano mettere a rischio la sicurezza dei cittadini e dei commercianti.

Il clima di preoccupazione tra gli abitanti è palpabile. “Siamo stanchi di vivere nel timore costante – racconta un commerciante di via Principe di Piemonte -. Questi ragazzi non si limitano a rubare, ora minacciano direttamente le attività del quartiere”. Il fenomeno delle baby gang, già sotto osservazione da mesi, appare sempre più radicato e strutturato. L’episodio dei raid, unito ai continui episodi di microcriminalità, segnala una deriva pericolosa che richiede interventi immediati e coordinati tra istituzioni, polizia locale e cittadini, per evitare che
la paura diventi normalità e che il centro perda progressivamente il senso di sicurezza e comunità.

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