Indonesia, bomba fatta in casa: morti tre kamikaze

Le vittime dell’esplosione sono parenti

Lp - AFP PHOTO / JUNI KRISWANTO

BANGKOK (Tiziana Casciaro)Preparano una bomba ma qualcosa va storto. L’ordigno esplode e tre membri della stessa famiglia perdono la vita. L’episodio è avvenuto nella serata di domenica in un’abitazione a Sidoarjo, una città vicino a Surabaya. Tre aspiranti kamikaze sono morti a causa della deflagrazione. Altre due persone sono invece rimaste ferite.

Tra le vittime un amico dei responsabili del triplice attentato contro le chiese cristiane

A rendere noto l’accaduto è stata la polizia indonesiana. Per gli investigatori una delle vittime era un caro amico del padre della famiglia di sei persone che ieri ha organizzato il triplice attentato contro le chiese cristiane a Surabaya. Quattordici le persone uccise negli attentati suicidi, quarantuno i feriti. Le violenze, rivendicate dallo Stato islamico, si sono verificate all’ora della messa intorno alle 7.30 locali. Si è trattato del bilancio di vittime più grave nel Paese dagli attacchi agli hotel di lusso di Giacarta nel 2009, quando furono uccise 9 persone. Il presidente indonesiano, Joko Widodo, ha condannato gli attentati, dicendo ai giornalisti: “Dobbiamo unirci contro il terrorismo. Lo Stato non tollererà questi atti di codardia”.

Attacco kamizake, il Papa: vicino al popolo dell’Indonesia

“Sono particolarmente vicino al caro popolo dell’Indonesia. In modo speciale alle comunità cristiane della città di Surabaya duramente colpite dal grave attacco contro luoghi di culto”, le parole proferite dal Papa al Regina Coeli.

“Elevo la mia preghiera per le vittime e i loro congiunti. Insieme invochiamo il Dio della pace affinché faccia cessare queste violente azioni. E nel cuore di tutti trovino spazio non sentimenti di odio e violenza, ma di riconciliazione e di fraternità”, ha aggiunto il Pontefice.

Altra famiglia dietro l’attacco a Surabaya

Nelle ultime ore emerge intanto un nuovo particolare: c’è un’altra famiglia dietro l’attacco di oggi a Surabaya, la seconda città dell’Indonesia, che ha preso di mira un commissariato di polizia all’indomani dell’ondata di attacchi di domenica a tre chiese. Tito Karnavian, capo della polizia nazionale, ha rivelato che a compiere l’attentato è stata una famiglia di cinque persone, compresa una bambina di otto anni, che è sopravvissuta ed è stata portata in ospedale.

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