MILANO – All’interno di un lunedì nero per tutta Piazza Affari, spicca il crollo record di Eni che si avvia a chiudere con un tonfo nell’ordine del 20%. Il titolo del colosso del Cane a sei zampe si muove in area 8,20 euro avviandosi a chiudere sui minimi a oltre 23 anni. Negli ultimi 12 mesi il saldo di Eni è di oltre -42%. La capitalizzazione in Borsa al momento è poco sotto i 30 miliardi di euro, in calo di oltre 7 miliardi rispetto ai livelli di chiusura di venerdì scorso.
Petrolio a picco
Pesa la caduta del petrolio (WTI arrivato oggi fino a -31% circa, adesso -17% a 34 dollari) dopo il flop della riunione tra i paesi Opec e non Opec. La Russia ha detto no alla proposta di nuovi tagli alla produzione e l’Arabia Saudita ha deciso di varare sconti massicci ai prezzi di vendita ufficiali del proprio petrolio, scatenano l’avversione al rischio sui mercati. A peggiorare il quadro si è aggiunto l’annuncio dell’Arabia Saudita che, visto il mancato accordo con la Russia e altri paesi non Opec, ha deciso di varare sconti massicci ai prezzi di vendita ufficiali del proprio petrolio, al fine di rendere le proprie esportazioni più competitive.
(AWE/Finanza.com)