Piazza Affari chiude in calo: giù Mediaset, Mondadori e oil

Tra i peggiori anche alcuni titoli finanziari: -3,19% per Poste Italiane, -1,18% per Intesa Sanpaolo e -2,15% per Banco Bpm

MILANO (AWE/Finanza.com) – Seduta altalenante per Piazza Affari all’indomani della risposta dell’Italia all’Ue con la conferma del target di deficit al 2,4% per il 2019 e anche delle stime di crescita a +1,5%. L’indice Ftse Mib ha chiuso a 19.077 punti, in flessione a -0,78%.

Piazza Affari in calo, giù i titoli oil e Tim

Il governo italiano ha confermato l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, con il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 che sarà considerato un limite invalicabile. Dal fronte macro oggi riscontri deludenti dalla Germania con Pil giù dello 0,2% trimestre rispetto al -0,1% atteso.

A Piazza Affari hanno sofferto i titoli oil (-1,30% Saipem, -0,96% Tenaris e -1,47% Eni) in seguito al crollo del 7% delle quotazioni del petrolio nella giornata di ieri (prezzi in discesa per la 12esima sessione consecutiva).

Gli effetti della sfiducia a Genish

Molto male anche Tim (-3,16%) all’indomani della sfiducia del cda a Genish con il mercato che teme uno scontro frontale tra Vivendi ed Elliott sulla governance con i francesi che molto probabilmente chiederanno un’assemblea per il rinnovo del cda. Oggi intanto gli analisti di Bernstein hanno tagliato il rating da outperform a underperform giudicando l’outlook sui fondamentali “più povero per il gruppo”.

Tra i peggiori anche alcuni titoli finanziari: -3,19% per Poste Italiane, -1,18% per Intesa Sanpaolo e -2,15% per Banco Bpm.

Mediaset delude le attese

Infine Mediaset è in fondo al listino milanese perdendo in mattinata quasi l’8% dopo la diffusione dei conti trimestrali che hanno deluso le attese. L’utile a 9 mesi è sceso a 27 milioni. Preoccupa soprattutto l’andamento della pubblicità nei prossimi mesi.

“La visibilità sull’andamento della pubblicità rimane basse e a ottobre la raccolta è scesa dell1% per il venir meno dei diritti del calcio e il trend dovrebbe essere confermato nei prossimi mesi. Sul 2019 la visibilità rimane molto bassa a causa delle incertezze per lo scenario macroeconomico”.

Le considerazioni degli analisti

Lo scrivono gli analisti di Equita che hanno ridotto “la stima di raccolta pubblicitaria 2018 in Italia da +1,8% a +1,3% per l’effetto calcio (il quarto trimestre è atteso a -1%) e sul 2019 riduciamo dal precedente -2,2% a -3,4% (effetto World Cup e Diritti del Calcio). La stima di Ebit 2018 della integrated Tv è limata del 3% a 125 mln e quella 2019 del 9% a 225 mln”. A seguito di questa analisi, Equita decide di abbassare il target price a 3,2 euro (-4%), confermando il rating hold. A fine giornata il titolo del Biscione chiude in profondo rosso a -6,88%.

Giù anche Mondadori

In difficoltà anche Mondadori, che ha chiuso i nove mesi in rosso di 181,5 milioni di euro per la rettifica del valore delle attività francesi sulle quali è in corso una negoziazione in esclusiva con Reworld Media. La casa editrice perde il 3,9%.

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