Borsa, Milano chiude in rosso: giù Unicredit, sale Tim

Bruxelles si appresterebbe a comminare all'Italia una multa da 3,5 miliardi di euro, per non aver osservato gli impegni presi per ridurre i propri livelli di debito e deficit

MILANO – Nuova seduta difficile per Piazza Affari con il settore bancario ancora sotto stress. Dopo i cali di ieri, anche gli investitori hanno guardato con apprensione alle dinamiche della dialettica tra Italia e Ue. Lo spread continua la sua salita – avvicinando quota 290 punti base – dopo che ieri è emerso il rumor di una lettera dall’Ue in arrivo per l’Italia.

Tensioni tra Roma e Bruxelles

Bruxelles si appresterebbe a comminare all’Italia una multa da 3,5 miliardi di euro, per non aver osservato gli impegni presi per ridurre i propri livelli di debito e deficit. Inoltre, il vice premier Matteo Salvini sembra intenzionato a portare avanti una linea più dura sul fronte conti pubblici, con il possibile sforamento dei vincoli di bilancio e il lancio di una riforma fiscale molto dispendiosa.

Giù Unicredit, in affanno anche Intesa SanPaolo

In chiusura Unicredit non è riuscita a riagguantare quota 10 euro con un calo giornaliero dell’1,44%. Unicredit, tra le banche con maggiore esposizione ai Btp, ha toccato un minimo intraday a 9,84 euro, livello più basso dallo scorso febbraio. Dai massimi annui dello scorso 17 aprile il titolo segna un tonfo del 23%. Tra i punti chiave del prossimo piano di Unicredit ci sarà proprio la riduzione dell’esposizione ai titoli di Stato italiani.

In affanno anche l’altra big Intesa Sanpaolo con -1,11%. Il titolo dell’istituto guidato da Carlo Messina ha testato nel corso della seduta i minimi dal lontano agosto 2016. Tra i finanziari ha arrancato anche Poste con -0,79%. Peggior titolo del Ftse Mib è stato Finecobank con quasi -2%.

Rialzo dei titoli Tim

Sul fronte opposto rialzo del 2% per Tim con gli investitori che guardano a possibili sviluppi dei colloqui con Open Fiber per la fusione della rete fissa. Gli ultimi rumor vedono Cdp scambiare la quota detenuta in Open Fiber con azioni Telecom in modo da salire fino al 20-25% del capitale della maggiore tlc italiana.

(AWE/Finanza.com)

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