MILANO – Chiusura scoppiettante per Piazza Affari con un balzo del 2,40% del Ftse Mib, che si riporta a ridosso dei massimi annui a pochi passi dai 22 mila punti (21.905 il close di oggi). A scaldare i mercati è stata soprattutto la scelta di Christine Lagarde come futura presidente della Bce a partire dal prossimo novembre.
Scongiurata la procedura d’infrazione
In più l’Italia ha festeggiato l’arrivo della conferma che non ci sarà nessuna procedura di infrazione da parte della Commissione Ue. Questo ha fatto sgonfiare lo spread. In parallelo, infatti, si è assistito a una forte contrazione dei rendimenti dei Btp: il rendimento del Btp a 10 anni è sceso sotto l’1,70% subito dopo la notizia della scampata procedura con conseguente calo dello spread fino a 206 punti base, minimo a un anno.
Lo spread chiude sotto i 200 punti base
Ma alla fine il differenziale fa ancora meglio e chiude sotto quota 200 punti base, attestandosi a 197 punti e aggiornando i minimi da maggio 2018. Il decennale italiano chiude con un rendimento dell’1,58% sul mercato secondario, che rappresenta i minimi da ottobre 2016.
Exploit a Piazza Affari
L’exploit a Piazza Affari, miglior listino europeo, è stato trainato dalle banche, rimaste indietro nei giorni scorsi: +6,56% Banco Bpm, +6,78% Ubi Banca, +5,08% Intesa Sanpaolo e +5,57% Unicredit. Molto bene anche le utility con Enel (+2,36%) balzata ai nuovi massimi a 11 anni. Massimi assoluti per Poste Italiane (+2,36% a 9,69 euro) e Ferrari (+1,75% a 148,6 euro).
I principali listini europei
Chiusure positive anche per i principali listini europei. A Londra l’indice Ftse100 sale dello 0,66% a 7.609,32 punti, a Parigi il Cac40 avanza dello 0,75% a 5.618,81 punti e a Francoforte il Dax guadagna lo 0,71% a 12.616,24 punti. A Madrid l’indice Ibex balza dell’1,22% a 9.394,4 punti.
(AWE/Finanza.com)
