Borsa, Milano schiva le vendite: volano Eni e Unicredit

Tra i segni meno spiccano il -2,42% di Banca Mediolanum e -1,1% di Banca Generali nonostante i riscontri oltre le attese dei numeri trimestrali

MILANO – I dati in arrivo oggi da oltreoceano, inflazione Usa ai top dal 2008, non intaccano l’umore di Piazza Affari. L’inflazione Usa ad aprile ha segnato +4,2%, ritmo più elevato da 13 anni. Repentina la reazione dei Treasury con il rialzo dei rendimenti che sta preoccupando Wall Street con tutti gli indici in ribasso. Adesso tra gli investitori si fa più concreto il timore di una stretta Fed con già il meeting di giugno che potrebbe segnare un’inversione di rotta e l’avvio del cosiddetto tapering in caso di nuovi dati preoccupanti su inflazione e di un forte miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro a maggio. IG in tale scenario ipotizza un Qe dimezzato da 120 miliardi a 60 miliardi di dollari e le prospettive sul rialzo dei tassi non sarebbero più fissate al 2023 ma al 2022.

Piazza Affari

In tenuta invece oggi le Borse Ue. A Milano l’indice Ftse Mib ha così chiuso a 24.452 punti, segnando un rialzo dello 0,23%. A sostenere il listino milanese sono i titoli oil con Eni a +2,07% e Tenaris +3,37% sotto la spinta del rally delle quotazioni del petrolio. Bene anche alcune big bancarie. Banco Bpm ha chiuso a +1,14%, ma la migliore è stata Unicredit con quasi +3% a 10,20 euro, sui nuovi massimi a oltre 13 mesi.

Unicredit

L’impronta di novità che sta dando il nuovo ceo Andrea Orcel sta convincendo il mercato. Le novità di oggi riguardano la riorganizzare della struttura dei vertici della banca con la rimozione di due divisioni gemelle che gestivano le funzioni top corporate nell’era dell’ex ceo Mustier. Orcel ha nominato responsabile dell’Italia Niccolò Ubertalli, che in precedenza era a capo della divisione Eastern Europe insieme a Gianfranco Bisagni. Nella precedente struttura l’Italia, così come la Germania e l’Austria, faceva parte della divisione Western Europe, ovvero di quella dedicata all’Europa occidentale. Una mossa che riflette “l’importanza cruciale” dell’Italia per il gruppo.

Le banche

Sul fronte opposto, tra i segni meno spiccano il -2,42% di Banca Mediolanum e -1,1% di Banca Generali nonostante i riscontri oltre le attese dei numeri trimestrali. Tra i testimonial del risparmio gestito si muove bene invece Fineco (+1,04%) con gli analisti di Barclays che definiscono “solidi” i risultati trimestrali reiterando la raccomandazione equalweight con target price di 15,3 euro.In calo anche oggi Enel (-0,89% sotto gli 8 euro) che continua a pagare il rialzo dei rendimenti obbligazionari, così come le altre utility (-0,5% circa per Snam e Terna).

(AWE/Finanza.com)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome