MILANO – Chiusura da brividi per Piazza Affari che neutralizza in una sola seduta il tentativo di rimbalzo avviato ieri. L’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in ribasso del 2,66% a 22.799,37 punti, trascinato in basso dal tema del coronavirus, con i dati sulla diffusione fuori dai confini cinesi che destano preoccupazione. Al momento in Italia risultano contagiate dal coronavirus 528 persone in 11 regioni e in una provincia autonoma, secondo l’ultimo aggiornamento del ministero della Salute diffuso oggi. I pazienti ricoverati con sintomi sono 158, 37 sono in terapia intensiva, mentre 279 si trovano in isolamento domiciliare. 42 persone sono guarite.
Spread a 162 punti base
Sull’obbligazionario, nuovo strappo al rialzo dello spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco, con il differenziale che oltrepassa la soglia di 162 punti base. Il rendimento del bond decennale italiano sul mercato secondario è tornato sopra la soglia dell’1%. Oggi c’è stata l’ultima emissione di titoli di Stato per il mese di febbraio.
Il Tesoro ha assegnato Btp a media-lunga scadenza per massimi 8,75 miliardi, il massimo dell’ammontare previsto (6,25-7,5 miliardi). Nel dettaglio, il Btp decennale (scadenza agosto 2030) è stato allocato al tasso dell’1%, con rapporto di copertura di 1,26. L’ammontare allocato ammonta a 4 miliardi (forchetta era 3,5-4 miliardi) a fronte di richieste per oltre 5 miliardi. Il Tesoro ha allocato anche il Btp a 5 anni per 2,5 miliardi al tasso dello 0,36% e Ccteu a 7 anni (con scadenza aprile 2025) per complessivi 1 miliardo. Il rendimento lordo di assegnazione è stato dello 0,47%.
Gli effetti del coronavirus sull’economia
“La volatilità dei prezzi degli asset sta crescendo rapidamente sulla scia dell’aumento del numero di nuovi contagi da coronavirus fuori dai confini cinesi, e le azioni italiane hanno perso tutti i guadagni accumulati da inizio anno. La riduzione del numero di nuovi casi potrebbe essere un catalizzatore per gli investitori che prevedono di investire”, sottolinea Matteo Ramenghi, chief investment officer Ubs Wm Italy.
Forte rosso per Eni, bene Cnh
Sul Ftse Mib, gli unici titoli a chiudere in territorio positivo sono Cnh Industrial (+0,89% a 4,34 euro) e Recordati (+0,05% a 39,81 euro). Forte rosso per Eni (-2,54% a 11,75 euro) trascinato in basso dalla debolezza del greggio. Eni ha siglato una serie di accordi che aprono la strada per il riavvio dell’impianto di liquefazione di Damietta in Egitto entro giugno 2020. Inoltre, il gruppo ha annunciato di avere perforato con successo Agogo 3, nell’offshore angolano. I risultati permettono di incrementare di circa il 40% le risorse di olio in posto che vengono adesso rivalutate a 1 miliardo di barili.
Giù Unicredit e Intesa Sanpaolo
Male anche i bancari con Unicredit (-4,38% a 12 euro) e Intesa Sanpaolo (-3,88% a 2,28 euro). Termina sul fondo del listino con un calo del 6,86% a 24,86 euro Stmicroelectronics, seguita da Juventus (-6,08% a 0,97 euro) che si è portata sotto la soglia psicologica di 1 euro, livello che non vedeva da dicembre 2018. Stop ieri per la squadra di Sarri sul campo del Lione nell’andata degli ottavi di Champions: la squadra di Ronaldo ha perso per 1-0. Il ritorno a Torino è in calendario il prossimo 17 marzo.
(AWE/Finanza.com)