MILANO – Mercoledì amaro per Piazza Affari che segna la peggior seduta dell’anno, con il Ftse Mib che in chiusura ha ceduto il 2,87% a quota 21.298 punti. Prosegue l’effetto Ism manifatturiero, sceso ai minimi da 10 anni, che ha alimentato i timori recessivi.
Soffrono i principali listini europei
Anche gli altri listini europei, d’altra parte, soffrono: il Dax di Francoforte cede il 2,76% a 11.925 punti, il Cac40 di Parigi il 3,12% a 5.422 punti, il Ftse100 di Londra il 3,23% a 7.122 punti e l’Ibex di Madrid il 2,77% a 8.912 punti. Dall’altra parte dell’Atlantico la Fed di Atlanta ha rivisto al ribasso le stime sul Pil statunitense del terzo trimestre a +1,8% dal +2,1%, mentre sono salite le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nella riunione di ottobre (oltre 60% dal 40%).
Seduta in rosso per Piazza Affari
Tornando all’Italia, il rischio recessione si fa sentire soprattutto sugli industriali: Prysmian cede il 3,69% a 18,8 euro, Pirelli il 3,21% a 5,25 euro, Cnh Industrial il 3,19% a 8,9 euro e Leonardo il 2,95% a 10,35 euro.
Maglia nera a Telecom Italia
Posto che nessuno dei titoli dell’indice principale ha chiuso sopra la parità, la peggior performance di giornata è stata quella di Telecom Italia, con un -5,38% che ha ricacciato il titolo sotto la soglia degli 0,50 euro.
Non ci sono però particolari notizie che motivano un calo così marcato del titolo: in casa Tim si attendono indicazioni relative al successore alla presidenza del dimissionario Fulvio Conti. Il cda di Telecom per la nomina del presidente è in agenda il 21 ottobre e sulla stampa si fa il nome di Massimo Tononi, attuale presidente di Cassa Depositi e Prestiti. In risalita anche lo spread, che chiude in lieve rialzo a 144 punti base, col rendimento che rimane comunque al di sotto del punto percentuale, attestandosi sullo 0,89%.
(AWE/Finanza.com)