MILANO – Il lunedì di Piazza Affari si chiude in rosso, nonostante il tentativo di recupero che ha contrassegnato le ore centrali di contrattazione. A pesare sul risultato del Ftse Mib, che ha perso l’1,36% a 22.160,28 punti, l’avvio in ribasso di Wall Street, che dal -0,10% iniziale del Dow Jones è scivolato su perdite oltre l’1,10%, fino a superare il 2% di flessione sul Nasdaq dopo la chiusura delle piazze europee.
Milano non è stata la peggiore di giornata, superata da Francoforte che ha ceduto l’1,98% a 12.834 punti. Il Ftse 100 di Londra è arretrato dello 0,40% a 6.959 punti, mentre il Cac 40 di Parigi arretra dell’1,31% a 5.982 punti e l’Ibex 35 di Madrid dello 0,74% a 7.663 punti.
Tra i titoli hanno segnato diffusi rialzi gli energetici – complici i prezzi del greggio Wti a quota 116 dollari e del Brent a 120 dollari – con Tenaris a fare da capofila a 13,055 euro (+13,03%), seguita da Eni a 13,406 euro (+4,29%). Rialzi anche per Leonardo (+6,30% a 8,034 euro), Prysmian (+4,47% a 28,99 euro) e Cnh Industrial (+3,10%).
Tra i peggiori ribassi di giornata l’automotive, con Stellantis che ha perso il 6,40% e Ferrari subito dietro a meno 5,68%. Male anche banche e assicurazioni, con Unicredit che perde il 5,59%, Bper Banca il 5,17%, Banco Bpm il 4,61% e Unipol il 4,10%. Tim si posiziona tra i titoli più deboli del lunedì, cedendo il 5,45% a quota 0,236 euro.
Stabile lo spread tra Btp e Bund tedesco, che ha chiuso la giornata a 160 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,58% sul mercato secondario. Lo scenario spinge gli analisti di Algebris a ipotizzare che “dalla riunione della BCE di questo giovedì probabilmente emergerà un ritardo nella restrizione di politica monetaria di quest’anno, dato che i politici europei sono stati completamente presi alla sprovvista dalla guerra in Ucraina e saranno restii a prendere decisioni definitive prima che si intraveda una risoluzione”. Il Pepp dovrebbe essere ritirato il 31 marzo, ma secondo Algebris “le decisioni potrebbero includere il mantenimento a tempo indeterminato del ritmo di acquisti di asset a 40 miliardi di euro ed enfatizzare il ‘whatever it takes’ per sostenere il rimbalzo economico”.
Il rischio di una recessione, che potrebbe essere innescata dalla guerra in Ucraina e dagli effetti della crescente inflazione, porterà la Bce, a “non voler imporre ulteriore stress al sistema ritirando la liquidità in questo momento. L’inflazione, tuttavia, si sta rafforzando, visto che le stime della scorsa settimana che indicavano valori del 5,8% Headline e 2,7% Core sono arrivate ancora una volta prima delle aspettative”. Senza la guerra, il mix inflazionario e i prezzi record del greggio “giustificherebbe certamente una svolta restrittiva, dato che le tre condizioni della BCE per un rialzo dei tassi sono ora chiaramente soddisfatte”.
A Wall Street si è messo in mostra il titolo di Bed Bath & Beyond, con un balzo del 56,74% a 25,30 dollari per azione, dopo che la società di investimenti del miliardario Ryan Cohen, RC Ventures, ha rilevato una quota di quasi il 10% nella società e ha raccomandato grandi cambiamenti. Cohen – co-fondatore di Chewy, al centro della saga dei memestock di inizio 2021 – ha accumulato una sorta di seguito di culto dopo aver preso una partecipazione in GameStop, la catena di videogiochi in difficoltà che alla fine lo ha nominato ceo.
I rendimenti dei Treasury a dieci anni sono in lieve ribasso all’1,734% dopo un massimo intraday dell’1,794%. È in rialzo dell’8.69% l’indice della volatilità Vix a 34,76 punti.
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