Borsa, Piazza Affari arretra ancora:, in calo bond. In forse aumento tassi Bce

Il lunedì di Piazza Affari si chiude in rosso, nonostante il tentativo di recupero che ha contrassegnato le ore centrali di contrattazione.

Piazza Affari
Stefano Meluni / LaPresse

MILANO – Il lunedì di Piazza Affari si chiude in rosso, nonostante il tentativo di recupero che ha contrassegnato le ore centrali di contrattazione. A pesare sul risultato del Ftse Mib, che ha perso l’1,36% a 22.160,28 punti, l’avvio in ribasso di Wall Street, che dal -0,10% iniziale del Dow Jones è scivolato su perdite oltre l’1,10%, fino a superare il 2% di flessione sul Nasdaq dopo la chiusura delle piazze europee.

Milano non è stata la peggiore di giornata, superata da Francoforte che ha ceduto l’1,98% a 12.834 punti. Il Ftse 100 di Londra è arretrato dello 0,40% a 6.959 punti, mentre il Cac 40 di Parigi arretra dell’1,31% a 5.982 punti e l’Ibex 35 di Madrid dello 0,74% a 7.663 punti.

Tra i titoli hanno segnato diffusi rialzi gli energetici – complici i prezzi del greggio Wti a quota 116 dollari e del Brent a 120 dollari – con Tenaris a fare da capofila a 13,055 euro (+13,03%), seguita da Eni a 13,406 euro (+4,29%). Rialzi anche per Leonardo (+6,30% a 8,034 euro), Prysmian (+4,47% a 28,99 euro) e Cnh Industrial (+3,10%).

Tra i peggiori ribassi di giornata l’automotive, con Stellantis che ha perso il 6,40% e Ferrari subito dietro a meno 5,68%. Male anche banche e assicurazioni, con Unicredit che perde il 5,59%, Bper Banca il 5,17%, Banco Bpm il 4,61% e Unipol il 4,10%. Tim si posiziona tra i titoli più deboli del lunedì, cedendo il 5,45% a quota 0,236 euro.

Stabile lo spread tra Btp e Bund tedesco, che ha chiuso la giornata a 160 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,58% sul mercato secondario. Lo scenario spinge gli analisti di Algebris a ipotizzare che “dalla riunione della BCE di questo giovedì probabilmente emergerà un ritardo nella restrizione di politica monetaria di quest’anno, dato che i politici europei sono stati completamente presi alla sprovvista dalla guerra in Ucraina e saranno restii a prendere decisioni definitive prima che si intraveda una risoluzione”. Il Pepp dovrebbe essere ritirato il 31 marzo, ma secondo Algebris “le decisioni potrebbero includere il mantenimento a tempo indeterminato del ritmo di acquisti di asset a 40 miliardi di euro ed enfatizzare il ‘whatever it takes’ per sostenere il rimbalzo economico”.

Il rischio di una recessione, che potrebbe essere innescata dalla guerra in Ucraina e dagli effetti della crescente inflazione, porterà la Bce, a “non voler imporre ulteriore stress al sistema ritirando la liquidità in questo momento. L’inflazione, tuttavia, si sta rafforzando, visto che le stime della scorsa settimana che indicavano valori del 5,8% Headline e 2,7% Core sono arrivate ancora una volta prima delle aspettative”. Senza la guerra, il mix inflazionario e i prezzi record del greggio “giustificherebbe certamente una svolta restrittiva, dato che le tre condizioni della BCE per un rialzo dei tassi sono ora chiaramente soddisfatte”.

A Wall Street si è messo in mostra il titolo di Bed Bath & Beyond, con un balzo del 56,74% a 25,30 dollari per azione, dopo che la società di investimenti del miliardario Ryan Cohen, RC Ventures, ha rilevato una quota di quasi il 10% nella società e ha raccomandato grandi cambiamenti. Cohen – co-fondatore di Chewy, al centro della saga dei memestock di inizio 2021 – ha accumulato una sorta di seguito di culto dopo aver preso una partecipazione in GameStop, la catena di videogiochi in difficoltà che alla fine lo ha nominato ceo.

I rendimenti dei Treasury a dieci anni sono in lieve ribasso all’1,734% dopo un massimo intraday dell’1,794%. È in rialzo dell’8.69% l’indice della volatilità Vix a 34,76 punti.

LaPresse

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