Borsa, Piazza Affari chiude bene. E scende pure lo spread

Nuova giornata di rialzi per Piazza Affari, che accoglie con calore quanto emerso ieri sera dal vertice tra Italia e Unione europea

Borsa - Piazza Affari
Foto LaPresse/Stefano Porta

MILANO (AWE/Finanza.com) – Borsa, Piazza Affari chiude bene. E scende pure lo spread. Nuova giornata di rialzi per Piazza Affari, che accoglie con calore quanto emerso ieri sera dal vertice tra Italia e Unione europea. Il premier Conte ha proposto una rimodulazione della Manovra 2019 con l’obiettivo di deficit spostato al 2,04% rispetto al 2,4% a lungo difeso. Mentre il commissario europeo Pierra Moscovici ha accolto con favore i progressi dell’Italia, facendo comunque intendere che ancora non sono sufficienti.

La distensione tra Roma e Bruxelles è comunque sufficiente a raffreddare lo spread, che dopo la chiusura in area 274 punti della sera precedente, ha aperto oggi a 266 punti base – sui minimi dallo scorso settembre – mantenendo la quota fino alla chiusura, avvenuta a 268 punti con un rendimento del 2,96%. Una dinamica che ha sostenuto in parte il settore bancario, con la spinta che è sembrata però affievolirsi nel corso della seduta.

Sempre sul fronte dei titoli di Stato, si segnalano poi il collocamento di 550 milioni di euro di Bot a un anno offerti oggi dal Tesoro agli specialisti, oltre alla conferma della conclusione a fine anno del quantitative easing da parte della Bce. Francoforte ha comunque precisato che i reinvestimenti proseguiranno per un periodo prolungato anche dopo l’inizio del rialzo dei tassi, che non avverrà fino all’estate 2019.

Borsa, Piazza Affari fa meglio di Londra e Francoforte

Per quanto riguarda l’azionario, il Ftse Mib ha terminato la seduta in progresso dello 0,54% a 19.048 punti, facendo meglio di Londra e Francoforte, i cui indici di riferimento hanno entrambi chiuso in lieve calo. Tra gli istituti di credito spicca Unicredit, in progresso dell’1,24% a 10,93 euro anche in scia alle indiscrezioni riferite dal Sole 24 Ore circa la possibile dismissione della divisione carte di credito della controllata Bank Austria, valutata circa 400 milioni di euro. Male invece banco Bpm, scesa dell’1,94% a 2,09 euro.

A indossare la maglia nera nell’indice principale è però Saipem, con un calo del 4,59% a 3,55 euro, seguita da Buzzi Unicem (-2,3% a 15,1 euro) e Salvatore Ferragamo (-1,97% a 17,88 euro). A mercati chiusi, la società del lusso ha comunque sciolto i dubbi in merito alla posizione di chief financial officer, dopo le dimissioni di Ugo Giorcelli. Dal prossimo 11 gennaio, a rivestire la carica sarà Alessandro Corsi, in Ferragamo dal 2003.

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