MILANO – Il Ftse Mib ha chiuso la prima seduta della settimana a 17.558 punti (-0,36%) con la doccia fredda dei deboli riscontri trimestrali delle banche Usa che ha offuscato i buoni dati cinesi che avevano dato sostegno nella prima parte di giornata.
Banche in affanno
Finale di seduta in forte affanno per le banche. La peggiore è stata Unicredit con un tonfo di oltre il 4,5% che ha rispedito il titolo a cavallo di quota 7 euro. Molto male anche Banco BPM con -3,86%, Bper con -4,47% e Intesa Sanpaolo -2,68%. Al corposo allargamento dello spread fino a 216 punti con tasso del Btp 10 anni all’1,7%, si sono aggiunti nel pomeriggio i deboli numeri di JP Morgan che ha concluso il primo trimestre del 2020 con utili e fatturato in calo e peggiori delle attese.
Giù Eni, in rialzo Generali
Tra le big spicca il calo dell’1,51% per ENI che paga il dietrofront dei prezzi del petrolio. Forti acquisti oggi invece su Generali Assicurazioni (+2,06% a 13,135 euro) grazie alla decisione del cda del Leone di Trieste di confermare il dividendo (che però sarà però suddiviso in due tranche). Tra gli altri titoli spicca il quasi +5% di Diasorin che ha aggiornato nuovamente i massimi storici spingendosi nell’intraday anche sopra quota 150 euro. Giornata molto positiva anche per Nexi (+4,05%), a sua volta tra i pochi titoli che segnano un saldo Ytd in positivo. Il titolo della paytech italiana ha cavalcato il ritorno di rumor su una possibile fusione con Sia, snobbando così la bocciatura di Credit Suisse. In un report in cui analizza gli scenari Covid-19 per l’industria dei pagamenti, gli analisti della banca svizzera hanno tagliato il giudizio su Nexi a neutral dal precedente outperform.
(AWE/Finanza.com)