MILANO – Piazza Affari ruggisce insieme alle altre Borse e si lascia alle spalle senza contraccolpi la doccia fredda del downgrade di Fitch. Ieri sera l’agenzia di rating, che si sarebbe dovuta esprimere a luglio sull’Italia, ha anticipato il giudizio e ha ridotto di un gradino il merito di credito del debito pubblico italiano a ‘BBB-‘, ossia un solo livello sopra il limite che fa da spartiacque con il livello non investment grade (junk). Il Ftse Mib chiude oggi a +2,21% tornando sopra la soglia dei 18 mila punti (close a 18.067 punti).
Chiusura in rialzo
A dare slancio alle quotazioni oggi sono le notizie positive dai test di un potenziale trattamento per il virus Covid-19 che hanno alimentato le speranze di un rapido rimbalzo della domanda di carburante nel settore dei viaggi e del tempo libero. Gilead Sciences ha infatti annunciato i risultati di due test clinici, in cui il remdesivir è stato somministrato a pazienti Covid-19 gravemente malati. Dai test è emerso che i pazienti sottoposti a cicli di trattamento sia da 5 che da 10 giorni hanno assistito a un miglioramento dei sintomi.
Spiccano Eni, Saipem e Tenaris
Tra i singoli titoli spicca il rally di Eni (+3,14% a 8,957 euro), così come di Saipem (+5,56% a 2,33 euro) e Tenaris (+5,8% a 6,37 euro), tutte galvanizzate dal rimbalzo dei prezzi del petrolio con Wti arrivato fino a +34% e Brent a oltre +8%. Tra i migliori in avvio anche Azimut, che segna un rialzo del 3,66% a 16 euro.
Su anche le banche
Movimento positivo anche delle banche che quindi non hanno pagato l’allargamento dello spread (in area 227 punti base) dopo Fitch. La migliore è stata Banco Bpm che chiude in rialzo del 2,5% a 1,15 euro, seguita a ruota da Intesa Sanpaolo (+2,29% a 1,48 euro) e Unicredit con un rialzo di oltre il 2% a 7,37 euro. Sponda dai conti positivi di Deutsche Bank (che aveva già anticipato alcuni numeri lunedì) con il titolo del colosso bancario tedesco arrivato fino a +10% alla Borsa di Francoforte.
Sprint di Telecom
Tra i migliori oggi Telecom Italia, che registra un incremento in chiusura del 5,75% a 0,3644 euro. Tra i pochi segni meno spicca invece Amplifon che cede l’1,27% a 20,93 euro in scia alla debole trimestrale che ha visto l’utile crollare del 72,7% nei primi 3 mesi dell’anno. Il colosso degli apparecchi acustici ha ritirato la propria guidance.
(AWE/Finanza.com)