Borsa, Piazza Affari chiude senza verve dopo la Bce e l’inflazione Usa

Tra i titoli del Ftse Mib in evidenza STM, con un rialzo dell'1,7 per cento

Foto LaPresse

MILANO – Nessun cambio di marcia per Piazza Affari che chiude la penultima seduta della settimana impantanata nelle vendite, seppur contenute. La Borsa di Milano non è riuscita a trovare ‘motivazioni’ per imboccare la strada dei rialzi, con l’indice Ftse Mib che ha terminato la seduta in lieve ribasso dello 0,40% a 25.638,19 punti.

La Bce

In una giornata caratterizzata dall’attesa per riunione della Banca centrale europea (Bce) e l’inflazione Usa. L’istituto di Francoforte è restato molto accomodante e ha fatto sapere il PEPP proseguirà a ritmo spedito anche d’estate. Indicazioni ampiamente attese dal mercato anche se tra gli addetti ai lavori nelle ultime settimane si era sollevato qualche timore di un primo accenno al tapering a seguito della risalita dell’inflazione.

“La Bce prende tempo e rinvia le decisioni più importanti probabilmente al meeting del 9 settembre, quando saranno aggiornate le stime su inflazione e PIL e, forse, sarà stata ultimata la strategic review. Su questo punto la Lagarde ha ribadito l’impegno ad ultimare i lavori nel corso del secondo semestre”, sottolinea Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte. Sulla discussione relativa al tema dell’effetto transitorio o meno dell’inflazione, Lagarde ha ribadito l’impatto transitorio. Restando sempre in tema prezzi al consumo, altro dato atteso, l’inflazione statunitense che a maggio ha mostrato una crescita mensile dello 0,6% ed è aumentata del 5% su base annuale.

Piazza Affari

Tra i titoli del Ftse Mib in evidenza STM, con un rialzo dell’1,7 per cento. Ha recuperato terreno nel finale di seduta Eni che ha mandato in archivio la giornata a +0,7%. Sotto la lente anche UniCredit che avanza dello 0,3%, dopo avere incassato la promozione di Credit Suisse. Quest’ultima ha alzato il rating a outperform da neutral, con un nuovo prezzo obiettivo che passa a 12,5 euro dal precedente 8,8.

“Nonostante il rally del titolo dopo i risultati del primo trimestre 2021, continuiamo a vedere un potenziale rialzo per UniCredit”, segnalano dalla banca svizzera. Intesa Sanpaolo (-0,5%) ha invece incassato un downgrade, con il rating che scende a neutral (target price fermo a 2,6 euro).

Il caso Atlantia

Il mercato ha seguito anche il caso di Atlantia che chiude invariata, nel in cui il consiglio di amministrazione, tenuto anche conto del parere favorevole espresso dal 86,86% del capitale sociale rappresentato nell’assemblea degli azionisti dello scorso 31 maggio alla proposta formulata dal consiglio di cessione dell’intera partecipazione detenuta in Aspi in favore del consorzio costituito da Cdp, Blackstone e Macquarie, ha approvato l’offerta vincolante del consorzio.

Giù Prysmian

In calo, invece, Prysmian che ha ceduto l’1,9% seguita da Cnh e Banca Mediolanum giù rispettivamente del 2,1 e dell’1,8 per cento.

Sul fronte titoli di Stato, dopo la riunione di politica monetaria della Bce, si è registrata la chiusura in lieve calo a 100 punti base per lo spread tra Btp e Bund, con il rendimento del decennale italiano allo 0,75%. Le altre borse europee, dopo gli annunci dell’Eurotower di mantenere una linea accomodante, hanno chiuso miste. Francoforte ha registrato – 0,064%, a 15.571 punti. Londra ha guadagnato lo 0,10% a 7088 punti. Parigi ha ceduto lo 0,26% a 6546 punti.

(LaPresse)

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