Piazza Affari debole, pesano i timori sulla Brexit. Spread sopra i 310

L'indice Ftse Mib, dopo un avvio in buon progresso, ha progressivamente virato in negativo ed è andata a chiudere in flessione dello 0,90% quota 18.905 punti

MILANO (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari debole anche oggi. Con gli investitori che continuano a guardare con preoccupazione al rischio hard Brexit e l’acuirsi dei timori sulla crescita a livello globale. L’indice Ftse Mib, dopo un avvio in buon progresso, ha progressivamente virato in negativo ed è andata a chiudere in flessione dello 0,90% quota 18.905 punti. In un quadro europeo che vede solo Londra terminare gli scambi leggermente sopra la parità, cok Ftse100 che guadagna lo 0,06%.

Spread a 310 pb, incidono la Brexit e i contrasti tra Roma e Bruxelles

Dopo la risposta dell’Italia all’Ue, con la conferma dell’impianto e dei numeri della manovra, il mercato è già proiettato ai prossimi sviluppi, con l’avvio della procedura di infrazione che appare scontato. Anche se il governo è al lavoro per convincere Bruxelles a non usare la mano forte contro. L’incertezza e i timori che accompagnano questa fase si riflettono in uno spread tra Btp e Bund che si porta sopra i 310 punti, andando a chiudere a quota 313,3 col rendimento del decennale italiano al 3,49% sul mercato secondario.

Prysmian e Leonardo in sofferenza

Sul Ftse Mib giornata da dimenticare Prysmian (-5,12% a 16,59 euro) che ieri ha riportato per i primi nove mesi 2018 un Ebitda rettificato di 577 milioni di euro, +5,5% rispetto allo stesso periodo 2017, poco sotto il consensus pari a 579 milioni. E oggi ha annunciato una commessa da 33 milioni per lo sviluppo della rete elettrica a Singapore.

Ma a soffrire è anche Leonardo, che perde il 3,28% a 8,6 euro. Lieve rialzo invece per Mediaset (+0,20% a 2,48 euro) dopo il tracollo di ieri complici i deboli riscontri trimestrali e i timori sulla raccolta pubblicitaria.

Raddoppia Pirelli, si attendono sviluppi in casa Tim

Molto bene Pirelli (+1,27% a 6,2 euro), che ha visto quasi raddoppiare gli utili nei primi nove mesi dell’anno. E ha confermato con la trimestrale di ieri i target di profittabilità per l’intero 2018. Pur rivedendo al ribasso quello sui ricavi a causa della debolezza del Sud America.

Rimangono infine accesi i riflettori su Tim (-0,88% a 0,51 euro), che oggi ha prima precisato di non aver ancora deciso il nuovo amministratore delegato. E quindi ha sottolineato come siano in corso le attività di preparazione delle deliberazioni che saranno assunte dal cda durante la riunione del prossimo 18 novembre.

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