MILANO – La settimana si chiude in sofferenza per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che chiude in netto calo lasciando sul campo l’1,38% a quota 21.078 punti.
Una intonazione negativa condivisa da tutti i principali listini europei
Per il Dax di Francoforte la flessione è dell’1,61%, per il Ftse100 di Londra del 2,01%, per il Cac40 di Parigi del 2,06%. A indirizzare l’umore del mercato sono stati i deboli riscontri economici arrivati da entrambe le sponde dell’Atlantico, che rinfocolano i timpori di una crescita globale in frenata.
In Europa il Pmi manifatturiero tedesco è scivolato a marzo ai minimi a oltre 6 anni, nel quadro di una debolezza dell’intera eurozona. Oltreoceano il Pmi manifatturiero è invece sceso ai minimi a circa 2 anni.
Indicazioni che hanno spinto in negativo il rendimento dei Bund a 10 anni, pesando di conseguenza sul dato dello spread italiano, che chiude in area 247 punti col rendimento del Btp decennale al 2,44%, dopo aver toccato picchi sopra ai 250 punti nel corso della seduta.
Sull’azionario spiccano i cali delle banche
Ad arretrare di oltre quattro punti percentuali sono sia Ubi Banca (-4,48% a 2,32 euro) che Unicredit (-4,53% a 11,39 euro) e Banco Bpm (-4,35% a 1,88 euro). Mentre Intesa Sanpaolo termina gli scambi in flessione del 2,64% a 2,15 euro. Su quest’ultima Credit Suisse oggi ha riavviato la copertura su con rating “underperform” e prezzo obiettivo a 1,80 euro.
La casa d’affari elvetica ha anche riavviato la copertura su Unicredit con raccomandazione “neutral” e prezzo obiettivo a 13,3 euro. Il calo più netto di giornata è comunque quello di Saipem, che chiude sul -5,02% a 4,62 euro. Sul fronte opposto, sprint per Tenaris (+2,71% a 12,89 euro) che ha raggiunto un accordo con la russa Pao Tmk per acquistare il 100% della sua controllata americana Ipsco Tubulars per 1,2 miliardi di dollari.
L’operazione, soggetta all’approvazione delle autorità regolatorie, tra cui l’antitrust Usa
Tra i pochi titoli in rialzo anche Diasorin (+0,28% a 88,90 euro): ol titolo della società operante nella diagnostica beneficia della promozione di Berenberg che ha portato il target price da 96 a 100 euro confermando il giudizio “buy”. In tenuta Enel (+0,97% a 5,63 euro) dopo i conti 2018 che l’hanno proiettata ai nuovi massimi a oltre 10 anni. Il gruppo guidato da Francesco Starace ha riportato ricavi pari a 75,67 miliardi, in rialzo dell’1,4%, e ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,28 euro per azione, in crescita del 18% rispetto a quello distribuito sul 2017.
(AWE/Finanza.com)