Milano, 27 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Milano si muove in controtendenza rispetto all’azionario europeo e chiude la settimana con il segno meno. Questo nonostante le indicazioni positive arrivate dall’asta con cui questa mattina il Ministero dell’Economia ha collocato titoli a medio lungo termine per 9,25 miliardi di euro. Il Btp a 5 anni, allocato per 2,75 miliardi, ha segnato un rendimento dello 0,56%, 12 punti base rispetto all’asta precedente, mentre nel caso del decennale, messo sul mercato per 3 miliardi, il dato si è attestato all’1,7%, -0,14%. Sono stati inoltre collocati CCTeu al 2025 allo 0,23%, -0,13% sull’asta precedente. Il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi segna un lieve aumento a 116,7 punti mentre l’eurodollaro passa di mano a 1,21.
Sul listino milanese, dove il Ftse Mib ha chiuso in arretramento dello 0,47% a 23.927,61 punti, Eni chiude poco sotto la parità (-0,07% a 16,16 euro) nel giorno della trimestrale, archiviata con una crescita dell’utile netto “adjusted” da 744 a 978 milioni. Perde invece lo 0,85% a 15,21 euro Tenaris, nonostante risultati migliori del previsto. Nel comparto delle utilities, debole Enel (-0,19% a 5,25 euro), dopo aver nuovamente rivisto al rialzo l’offerta per l’operatore brasiliano Eletropaulo. Sotto i riflettori Cnh Industrial, maglia rosa di giornata con un progresso del 3,62% a 10,15 euro. Il gruppo ha annunciato di avere archiviato i primi tre mesi del 2018 con ricavi consolidati di 6,77 miliardi di dollari, +17% rispetto al primo trimestre del 2017, e un balzo dell’utile netto a 202 milioni di dollari dai 46 dei primi tre mesi dell’anno scorso.
In moderato ribasso Luxottica, che flette dello 0,46% a 51,40 euro in attesa dell’aggiornamento dei dati sull’andamento delle vendite mentre nel comparto bancario, vendite per UniCredit (-1,51% a 17,90 euro), Intesa Sanpaolo (-0,63% a 3,15 euro), Banco Bpm (-1,34% a 3,02 euro) e Mediobanca (-0,88% a 10,13 euro). Particolarmente ricca di dati l’agenda macro. Per quanto riguarda l’eurozona, indicazioni contrastanti sono arrivate dal Pil di Francia (+0,3% t/t) e Spagna (+0,7%) mentre il totale dei disoccupati in Germania è sceso meno del previsto (-7 mila unità). Peggio delle stime anche la crescita britannica, allo 0,1% trimestrale nei primi tre mesi, mentre ha stupito in positivo, nonostante un rallentamento, il dato statunitense (+2,3% trimestrale annualizzato). In serata, a mercati chiusi, grande attesa per il giudizio di Standard&Poor’s sul merito di credito del nostro Paese. A fine ottobre l’agenzia ha promosso di un gradino la valutazione da “BBB-” a “BBB”, assegnando un outlook stabile.