MILANO (AWE/Finanza.com) – Seduta travagliata per Piazza Affari, che ci ha messo un po’ a digerire la dura lettera con cui l’Unione europea ha definito “senza precedenti” la deviazione dagli impegni presi che la manovra di bilancio italiana sembra prospettare. Il Ftse Mib ha comunque chiuso vicino alla parità. Segnando un calo dello 0,04% a 19.080 punti.
Piazza Affari, l’andamento di giornata
Ma questo dopo essere scivolato nel corso della seduta ampiamente sotto quota 19mila, testando i nuovi minimi da febbraio 2017. Non che la situazione in Europa sia nettamente migliore. Per un Ftse100 di Londra che chiude in progresso dello 0,32%, ci sono infatti un Dax di Francoforte e un Cac40 di Parigi che lasciano sul campo rispettivamente lo 0,31% e lo 0,63%.
Lo spread ha sfiorato quota 340 pb
Alla causa italiana non giovano d’altra parte le oscillazioni dello spread arrivato fino a 340 punti base, sui nuovi massimi dal 2013. Per poi ritracciare grazie alle parole distensive pronunciate da Moscovici nella sua visita a Roma.
Tra i titoli di Piazza Affari calo superiore al 5% per Pirelli, a 5,86 euro, in scia al warning di Michelin che ha tagliato le stime sull’intero anno prevedendo un calo delle vendite nel quarto trimestre. A causa della minore domanda di veicoli dalla Cina e per i nuovi standard sulle emissioni auto in Ue.
Giornata difficile per le banche
Nuova giornata difficile anche per le banche, con cali sostenuti per Banco Ubi Banca (-2,75% a 2,75 euro), nel giorno in cui l’assemblea dei soci approva il passaggio al monistico, Banco Bpm (-1,53% a 1,72 euro) e Unicredit (-0,96% a 11,53 euro). Anche se a realizzare la miglior performance sul listino principale è proprio un istituto di credito: Mediobanca, che termina gli scambi in progresso del 3,06% a 7,87 euro.
Cresce Saipem per effetto del nuovo contratto
Sotto i riflettori, in particolare nella seconda parte della seduta, Saipem. L’azienda di San Donato Milanese ha chiuso sul +1,98% a 4,79 euro dopo aver annunciato la conquista, in consorzio con Petrofac e Samsung, di una commessa da 4 miliardi di dollari per l’espansione della raffineria di Sriracha in Thailandia. La quota dell’azienda italiana dovrebbe attestarsi intorno agli 1,4 miliardi di dollari.