Borsa, Piazza Affari positiva con oil e Fed. Ma lo spread torna a 247

Le performance peggiori, dopo i rialzi della vigilia, sono invece quelle di tre istituti di credito: Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm

MILANO – Nuovo scatto in avanti per Piazza Affari, sotto la spinta dei titoli oil e delle notizie giunte da oltreoceano. Il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,66% a quota 21.361 punti. I mercati, già in avvio di giornata, erano partiti con le marce alte accogliendo con calore le indicazioni arrivate dalla Federal Reserve. Ieri sera la banca centrale statunitense ha deciso, come da attese, di lasciare invariati i tassi di interesse nel range compreso tra il 2,25% e il 2,50%. Aprendo però a futuri tagli. Il dot plot è rimasto invariato per il 2019, ma quasi la metà degli esponenti del Fomc intravede ora tassi di interesse più bassi.

Oil e Fed guidano la Borsa

La Fed si è detta pronta a contrastare i crescenti rischi economici, in un contesto di tensioni commerciali e timori per la debolezza dell’inflazione. Sponda al rally di Piazza Affari anche dal balzo del petrolio dopo i segnali di miglioramento della domanda negli Stati Uniti, il maggior consumatore mondiale di greggio. Inoltre, l’OPEC e gli altri maggiori produttori di greggio hanno finalmente concordato una data per un incontro per discutere i tagli dell’output, il prossimo 1 luglio. Tra le big italiane molto bene quindi Eni (+0,96% a 14,35 euro), Tenaris (+2,71% a 11,36 euro) e Saipem (+3,27% a 4,45 euro).

Rialzo per Telecom Italia

Rialzo dell’1,85% a 0,48 euro per Telecom Italia, già in positivo nella seduta precedente in scia ai rumors di un possibile accordo sulla governance tra i soci forti Vivendi ed Elliott. Mentre fuori dal Ftse Mib si conferma il boom sul titolo Eles (+30%) dopo l’exploit di quasi +100% realizzato al debutto dal titolo della Pmi attiva nel settore del testing della microelettronica rispetto al prezzo di collocamento di 1,90 euro.

Giù gli istituti di credito

Le performance peggiori, dopo i rialzi della vigilia, sono invece quelle di tre istituti di credito: Ubi Banca (-1,62% a 2,36 euro), Intesa Sanpaolo (-0,86% a 1,89 euro) e Banco Bpm (-0,64% a 1,77 euro). Torna infine a salire lo spread tra Btp e Bund tedesco, dopo i forti ribassi vissuti in seguito alle parole di Mario Draghi, che da Sintra aveva aperto a potenziali nuovi tagli dei tassi e a una ripresa del quantitative easing da parte della Bce. Nel caso si rivelassero necessari nuovi stimoli monetari. Dopo una apertura in forte calo a 234 punti base, il differenziale è risalito andando a chiudere in area 247 punti, col rendimento del decennale italiano al 2,15% sul mercato secondario.

(AWE/Finanza.com)

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