MILANO – Rialzo non convinto per Piazza Affari che non ha cavalcato le nuove mosse della Bce. In chiusura il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,11% a quota 20.177 punti. In prima fila i titoli del settore utility, favoriti dalla prospettiva di tassi di interesse bassi per più tempo, come indicato dalla forward guidance di Francoforte che li vede immutati almeno fino alla metà del 2020. Enel ha guadagnato l’1,4% a 5,8 euro, Snam l’1,11% a 4,64 euro e Terna l’1,57% a 5,67 euro.
Soffrono gli istituti bancari, sprofonda Banco Bpm
Male invece le banche: le due big Unicredit e Intesa hanno segnato cali superiori al punto percentuale, rispettivamente con un -1,11% a 9,95 euro e un -1,28% a 1,82 euro. E peggio ancora hanno fatto Banco Bpm con un -1,95% a 1,63 euro e Ubi con un -1,4% a 2,31 euro. Uno scenario di costo del denaro fermo più a lungo ai minimi rischia di impattare sui conti economici delle banche, la cui redditività è messa a dura prova dal prolungarsi dell’era dei tassi zero.
Fca chiude la sessione in leggero rialzo
Chiusura in leggero rialzo per Fca, che guadagna lo 0,09% a 11,71 euro dopo un avvio in deciso calo a seguito del ritiro della proposta di fusione con Renault, motivata dal costruttore con l’assenza delle condizioni politiche per portare avanti l’operazione. A chiudere in pesante calo è invece il titolo della casa della losanga, che lascia sul campo il 6,42% a 52,60 euro.
Altalenanti i principali listini europei
Sempre guardando all’estero, chiusure contrastate per i principali listini europei. Terminano la seduta in negativo il Dax di Francoforte (-0,23% a 11.953,14 punti) e il Cac40 di Parigi (-0,26% a 5.278,43 punti), mentre mostrano moderati rialzi il Ftse 100 di Londra (+0,55% a 7.259,85 punti) e l’Ibex di Madrid (+0,20% a 9.169,20 punti). Chiude infine in area 272 punti lo spread tra Btp e Bund tedesco, col rendimento del decennale italiano al 2,48% sul mercato secondario.
(AWE/Finanza.com)