TORINO – I venti di guerra che soffiano sempre più forte travolgono la borsa di Tokyo: l’indice Nikkei 225 ha ceduto il 2,23% a 27,079.59 punti. Hong Kong -1,43% alle prese con la quinta ondata di infezioni Covid; Shanghai -1,19%, Seoul -1,60%, mentre la borsa di Sidney è positiva con un rialzo dello 0,37%. Aumentano i timori su una possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nelle ultime ore il presidente Usa, Joe Biden, stando a quanto ha riferito la Casa Bianca, ha detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che gli Stati Uniti, insieme agli alleati, “risponderanno in modo rapido e deciso” ad un’aggressione della Russia di Vladimir Putin.
“Nessuno dovrebbe sorprendersi se la Russia creerà un incidente per giustificare l’azione militare che aveva pianificato da sempre”, ha rimarcato inoltre il segretario di Stato Usa Blinken, ricordando che esiste la possibilità che Putin e i suoi ricorrano a un “falso pretesto” per invadere l’Ucraina.Occhio alla reazione dei prezzi del petrolio, che volano al record in più di sette anni, scontando i timori sulla concreta possibilità che, in caso di guerra, Stati Uniti ed Europa, varino pesanti sanzioni contro la Russia, paese produttore top di petrolio. I futures sul Brent avanzano di oltre 1 punto percentuale a $95,56 al barile, dopo aver testato quota $96,16, record dall’ottobre del 2014. Il contratto WTI scambiato a New York è salito fino al record intraday di $94,94, valore più alto dal settembre del 2014.
(LaPresse)