NAPOLI – La polizia fa irruzione in un locale in via Giuseppe De Lorenzo nel quartiere Fuorigrotta.
In un negozio dismesso trova monitor, che sarebbero serviti per osservare il perimetro esterno. Sequestrati quattro computer, 25 cellulari e schede intestate a persone extracomunitarie ignare.
Gli investigatori del commissariato San Paolo non hanno dubbi: è stata scoperta la centrale per le truffe on line. Secondo la questura, le persone da truffare erano fuori Napoli. Il locale è di Antonio Baratto, 67 anni, un tempo indicato dagli inquirenti a capo dei ‘Galascioni’ di Fuorigrotta. Considerato negli anni novanta una figura di spessore. E’ libero da decenni e oggi non ha conti aperti con la giustizia. Difeso dall’avvocato Ercole Ragozzini. Va detto, che Baratto non frequenta più la criminalità locale, lo dicono le informative della polizia e i collaboratori di giustizia. Ma torniamo ai fatti di oggi.
Quando gli specialisti della Giudiziaria del commissariato San Paolo hanno fatto irruzione nel locale in via De Lorenzo, il 67enne era all’interno con altre persone. I computer erano accesi. Cellulari e schede sparsi sui tavoli. In più c’erano diversi router con schede Sim intercambiabili ed una lista di nomi (ora sotto alla lente della Procura).
Sempre gli investigatori spiegano che tutto è stato sequestrato per le indagini, coordinate dalla magistratura.
Si tratta di un vecchio negozio di abbigliamento femminile, oggi in disuso, di Antonio Baratto: il 67enne è stato denunciato a piede libero per tentata truffa e accesso abusivo a servizio informativo.
La polizia ha inviato una dettagliata informativa all’autorità giudiziaria: avrebbe scoperto una centrale per le truffe on line nel cuore del quartiere Fuorigrotta. Secondo gli inquirenti, le persone da truffare risiedono tra Piacenza e Ferrara. Qui ora sono scattati ulteriori accertamenti delle forze dell’ordine.
Per gli inquirenti, le truffe sarebbero partite da una telefonata di finti operatori di banche, che chiedono di spostare il denaro su conti sicuri.
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