Botta e risposta Sala-Carfagna su fuorionda di LaPresse tra il sindaco e Fontana sul Pnrr

Il primo cittadino: "Giusto destinare 40% a Mezzogiorno, ma si può discutere sul restante 60%: bandi a volte funzionano con parametri che tendono ancora a favorire le aree più arretrate"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Mara Carfagna

Botta e risposta tra la ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dopo il fuorionda di LaPresse in cui il primo cittadino parla del Pnrr con il governatore lombardo Attilio Fontana. “Caro Beppe Sala, il Pnrr al Sud-Sud-Sud è un’opportunità anche per il Nord. L’innovazione facciamola insieme. Parliamone!”, dice su Twitter la ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, usando l’hashtag ‘Se cresce il Sud cresce l’Italia.

“Cara Mara Carfagna, io la vedo così. E sarei felicissimo di discuterne con te”. Inizia così un lungo post su Facebook del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in risposta al tweet della ministra per il Sud, Mara Carfagna, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il Pnrr, figlio del programma Next Generation EU, ha tra gli scopi fondamentali – aggiunge – l’aiuto alle realtà territoriali più in difficoltà. E proprio per questo motivo l’Italia ha avuto proporzionalmente così tanti fondi (questo è un merito che andrebbe riconosciuto al Governo Conte). Per cui destinare al nostro Sud il 40% delle risorse italiane è una giusta, incontestabile decisione. Quello che, invece, a mio avviso si può discutere è che sul restante 60% i bandi a volte funzionano con parametri che tendono ancora a favorire le aree più arretrate. Per cui è certo che alla fine al Sud andranno più del 40% delle risorse. Ognuno la può pensare come vuole, ma il mio non è egoistico campanilismo. È ora di dire che il Pnrr non sarà la soluzione di tutti i nostri mali, che più della metà di quelle risorse dovranno essere restituite, che la solidità dei progetti presentati è quindi fondamentale. E che la difesa delle ragioni del Nord non la si fa indossando felpe ma essendo bravi nel progettare e nel ‘fare cose’”. “C’è un consolidato del Paese, che è un’attitudine alla spesa pubblica – sottolinea Sala – in una maniera che storicamente non ha favorito lo sviluppo di tutte le zone: esattamente questo è il rischio da evitare. Posso dire che la città che ho l’onore di governare mette da subito a disposizione di ogni realtà italiana le modalità con cui lavora allo sviluppo del suo sistema. Vogliamo ragionare di ‘south working’? Vogliamo pensare a come le qualità di Milano sui servizi pubblici (trasporto pubblico, pulizia, energia, etc…) possano supportare specifiche realtà territoriali? Noi ci siamo”, conclude.

Per quanto riguarda il Pnrr, “io quello che credo è che si debba cercare di fare in modo che i soldi non vengano sprecati e non vengano restituiti all’Europa. Questa è l’unica preoccupazione. Quindi, cercare di fare in modo che non si verifichi quello che per tanti anni si è verificato con i trasferimenti ordinari dall’Europa. Ecco, cerchiamo di prepararci quello”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Rainews24, a proposito del fuorionda con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di ieri sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Io ho detto semplicemente che sono preoccupato, perché il Pnrr è stato previsto sulle spalle dei Comuni e non tutti i Comuni hanno l’organizzazione e le strutture tecniche in grado di poter svolgere quanto richiesto”, ha aggiunto.

LaPresse

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