L’AVANA (LaPresse/AFP) – Il governo di Cuba ha annunciato il ritiro dei suoi medici dal Brasile. Dopo che il presidente eletto Jair Bolsonaro durante la sua campagna elettorale aveva minacciato di sospendere o modificare il programma Mais Medicos (più medici). L’Avana ha già informato l’Organizzazione panamericana della salute (Ops) e le autorità di Brasilia che avevano fondato il programma. Lo fa sapere una nota ufficiale.
La sospensione del programma Mais Medicos
Secondo il ministero, in cinque anni circa 20mila medici cubani hanno curato più di 113 milioni di pazienti in Brasile. Mentre secondo la stampa brasiliana nel Paese ce ne sono attualmente 11mila. In varie occasioni, durante la campagna elettorale, il politico d’estrema destra aveva minacciato di sospendere il programma. Dichiarando che il suo governo avrebbe assunto personalmente i medici che avrebbero voluto restare in Brasile.
Le disposizioni del presidente Bolsonaro
Bolsonaro ha risposto su Twitter: “Oltre a sfruttare i suoi cittadini e non pagare integralmente i salari dei professionisti, la dittatura cubana dimostra grande irresponsabilità nel non considerare gli impatti negativi sulla vita e la salute dei brasiliani e sull’integrità dei cubani”.
Le divergenze tra Cuba e Brasile
In un altro messaggio, ha aggiunto: “Abbiamo condizionato il proseguimento del programma Mais Medicos all’applicazione del test di capacità, al salario integrale ai professionisti cubani, oggi la maggior parte destinati alla dittatura, e alla libertà di portare le loro famiglie. Purtroppo, Cuba non ha accettato”. L’invio di medici cubani all’estero è una tradizione di lungo corso, così come una importante fonte di rimesse per il Paese, stimate in 11 miliardi di dollari l’anno.
