Milano, 28 ott. (LaPresse) – I brasiliani contrari al candidato dell’estrema destra Jair Bolsonaro votano al ballottaggio portando con sé alle urne un libro. Dunque un rimando sardonico al fatto che al primo turno l’ex militare e vari suoi sostenitori si fotografarono con delle armi. Sui social network gli elettori di Fernando Haddad, candidato del Partito dei lavoratori che secondo i sondaggi sarà però sconfitto, diffondono le proprie foto con i mano i volumi che hanno scelto. I titoli non sono casuali: tra i tanti volumi ci sono ‘The Hate U Give. Il coraggio della verità’ di Angie Thomas, l’autobiografia di Martin Luther King. Poi opere di Paulo Freire, ‘Dobbiamo esser tutti femministi’ di Chimamanda Ngozi Adiechie, ‘Io sono Malala’ dell’attivista Malala Yousafzai, ‘L’umanità in tempi bui’ di Hannah Arendt, i racconti contro l’incarceramente di Lula, ‘Lula livre Lula livro’.
dunque
Tutte opere che rimandano alle posizioni di Bolsonaro, apertamente nostalgico della dittatura, favorevole alla tortura, misogino, omofobo e razzista. Inoltre, sono una risposta alle violenze commesse dai sostenitori di Bolsonaro e alle minacce di Bolsonaro. Ricordiamo che ha promesso una “purga” dei sostenitori di Lula e detto che rappresenterà la maggioranza, non certo le minoranze. La scelta di un libro è anche una strizzata d’occhio ad Haddad, che è docente universitario e fu ministro dell’Educazione durante la presidenza di Lula. Dopo che nel primo turno vari elettori di Bolsonaro avevano pubblicato sui social media immagini di armi vicino alle urne elettroniche, il Tribunale superiore elettorale (Tse) aveva annunciato che avrebbe aperto un’inchiesta.