RIO DE JANEIRO (LaPresse/AFP) – Sono state accolte con dure critiche le proposte sulla sicurezza di Wilson Witzel, eletto governatore dello Stato di Rio de Janeiro nelle elezioni di domenica. Witzel, di posizioni di estrema destra vicine a quelle del presidente eletto Jair Bolsonaro, ha annunciato che invierà cecchini nelle favelas della metropoli contro i trafficanti. Perché li uccidano anche quando non c’è pericolo di vita.
La campagna elettorale di Witzel
Come ha promesso nella campagna elettorale incentrata sulla sicurezza, Witzel ha ora detto che darà ordine alla polizia e ai soldati di aprire il fuoco sui sospettati armati. Anche nei casi in cui questi non stiano per sparare. Witzel ha poi proposto di dispiegare cecchini su elicotteri per sparare dall’alto durante le operazioni di polizia contro il traffico di droga.
Le difficili condizioni delle favelas di Rio
In un’intervista a Globonews, quando gli è stato chiesto se il suo piano includa sparare ai sospettati alla schiena, ha risposto affermativamente: “Arma in mano? È una minaccia. La userà per attaccare qualcuno che è di fronte a lui”. Le zone povere delle favelas sono costantemente scene di operazioni delle forze di sicurezza contro i trafficanti. E le politiche di sicurezza sono da tempo al centro di un duro dibattito.
La decisione di dispiegare i militari
Nel febbraio scorso, il presidente uscente Michel Temer aveva ordinato l’intervento dell’esercito, dispiegando i militari. Decisione che è stata molto contestata. Witzel ha dichiarato anche di voler estendere quel piano d’emergenza per altri 10 mesi. Nel Paese, che lo scorso anno ha registrato il dato record di 63.880 omicidi, molti cittadini sono esasperati dalla violenza, fattore decisivo per la vittoria di Bolsonaro e di 12 governatori d’estrema destra.
Le accuse mosse al nuovo governatore
Gli attivisti per i diritti umani denunciano che i programmi di Witzel, giudice federale poco noto, non siano legali: “Dare autorizzazione a priori per uccidere automaticamente qualcuno che potrebbe essere armato, quando non c’è rischio imminente per la vita, è un affronto alla legge brasiliana e internazionale”, ha dichiarato Amnesty International.
“Comporterebbe solo una escalation di violenza e metterebbe la vita di centinaia di migliaia di persone a rischio, inclusi gli stessi agenti”, secondo l’organizzazione. Tra le proposte di Bolsonaro contro il crimine c’è anche maggior facilità nel possedere armi, con l’idea che “le brave persone” possano farsi giustizia da sole.