MILANO – Ad un anno dalle prossime elezioni presidenziali in Brasile, decine di migliaia di persone hanno manifestato a Rio de Janeiro, San Paolo e in decine di altre città contro il presidente Jair Bolsonaro, chiedendone l’impeachment in relazione alla gestione della pandemia. Le proteste, meno massicce di quelle a favore del politico di estrema destra lo scorso 7 settembre, sono state promosse da partiti di sinistra e alcuni movimenti sindacali legati al Partito dei lavoratori dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Quest’ultimo è ampiamente considerato il futuro sfidante di Bolsonaro nelle presidenziali del 2 ottobre 2022. Bolsonaro, non vaccinato, ha sminuito la pandemia e promosso i raduni di folle nel corso dell’emergenza. Circa 597mila persone sono morte di Covid-19 in Brasile. Nel mirino dei manifestanti, la gestione della pandemia da parte del suo governo, ma anche l’inflazione in aumento, soprattutto su alimenti ed elettricità. Il tasso di approvazione nei confronti dell’ex militare è calato nel corso dell’anno, ma rimane più alto rispetto a quello di predecessori che hanno subito l’impeachment, come di recente Dilma Rousseff (Pt) nel 2016. Circa 130 richieste d’impeachment sono state depositate dall’inizio del mandato di Bolsonaro, ma lo speaker della Camera Arthur Lira e il suo predecessore non hanno promosso l’apertura di procedimenti. La divisione all’interno dell’opposizione è la ragione chiave, ritengono gli analisti, per cui è improbabile ci sarà sufficiente pressione su Lira per aprire un processo.
LaPresse
Brasile: manifestazioni in decine di città per l’impeachment a Bolsonaro
Ad un anno dalle prossime elezioni presidenziali in Brasile, decine di migliaia di persone hanno manifestato a Rio de Janeiro, San Paolo e in decine di altre città contro il presidente Jair Bolsonaro, chiedendone l'impeachment in relazione alla gestione della pandemia.