Brescia, furti in casa: due arresti grazie ad un programma di riconoscimento

Decisiva per le indagini l’acquisizione delle immagini di una telecamera di video sorveglianza

Milano (LaPresse) – S.A.R.I. è il nuovo e sofisticato programma della polizia scientifica di riconoscimento delle immagini. Ha permesso oggi alla polizia di Brescia di arrestare due georgiani. Sono ritenuti responsabili di un furto in abitazione commesso lo scorso 17 luglio a Brescia.

Decisiva per le indagini l’acquisizione delle immagini di una telecamera di video sorveglianza. E’ stata installata all’interno dello stabile che aveva immortalato i due malfattori. I fotogrammi sono stati poi analizzati con l’applicativo che permette di confrontare le immagini dei rei con i volti dei milioni di soggetti schedati, restituendo una ristretta platea di sospettati.

A completare il quadro indiziario a carico dei due stranieri, domiciliati in provincia di Verona, è stato il ritrovamento degli indumenti indossati durante il furto e l’analisi dei tabulati telefonici.

Sono in corso ulteriori indagini per verificare il coinvolgimento degli indagati in analoghi fatti criminosi.

Cinque giorni scoperto ed espulso un ladro con la laurea

Era già stato espulso dall’Italia nel 2016 un 26enne albanese che è stato nuovamente arrestato dalla Polizia a Milano. E’ sospettato di diversi furti commessi in Lombardia. Gli agenti hanno scoperto che il giovane, malgrado l’espulsione, frequentava palestre e università. E diceva di avere una laurea e un Master alla Bocconi. A fermarlo sono stati gli agenti del commissariato Greco Turro durante un controllo su alcune automobili che erano posteggiate in modo sospetto.

Nella sua casa di Viale Sarca e in un box in Viale Sondrio che utilizzava sono stati rinvenuti 4.000 euro in contanti e numerosi oggetti di valore. Il ladro aveva valuta estera, orologi di marca, quadri antichi e d’autore, argenteria. Tra cui anche un calice in argento cesellato, gioielli in oro e pietre preziose. Oggetti che sarebbero stati rubati in diversi appartamenti e in una chiesa in provincia di Bergamo. Il 26enne, nonostante fosse irregolare, diceva di avere una laurea in economia politica e un master conseguiti all’universita’ Bocconi di Milano, frequentava circoli sportivi e locali alla moda.

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