Brescia: incendiarono la scuola elementare, fermati 4 minorenni

Foto Carlo Lannutti / LaPresse

Ha appena 16 anni il più grande dei quattro minori fermati dai carabinieri della compagnia di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia. I quattro sono indagati per l’incendio e il danneggiamento della scuola elementare Leonardo Da Vinci di Cellatica.

L’incendio che ha causato oltre 350mila euro di danni ha dato il via alle indagini dei carabinieri di Gussago, non solo ascoltando i testimoni ma anche attraverso l’analisi delle immagini di videosorveglianza. È così che sono stati identificati i responsabili di quanto accaduto.

I carabinieri della Compagnia Carabinieri di Gardone Val Trompia (Bs), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Brescia, su richiesta della Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti dei quattro minorenni.

Il devastante incendio alle scuole elementari di Cellatica, avvenuto lo scorso 18 settembre, è stato appiccato ammucchiando banchi, cattedre e finanche i libri e i quaderni dei giovani alunni ed ha causato ben oltre 350.000,00 euro di danni, rendendo inagibile l’intero complesso con la conseguente interruzione del servizio scolastico fino al completo ripristino, con forte disagio per studenti e famiglie.

Due degli indagati si sono resi responsabili anche di un altro incendio, appiccato nella notte del 15 settembre al mobilio da esterni di un bar del centro cittadino cellatichese; uno di loro anche dell’aggressione ai danni di un sessantacinquenne volontario presso il locale oratorio.

Dopo le formalità di rito, due indagati sono stati collocati in una comunità mentre gli altri due, sottoposti alla misura della “permanenza in casa” (l’equivalente degli arresti domiciliari, che il codice prevede per i soli maggiorenni), sono stati condotti presso le rispettive residenze ed affidati ai genitori con divieto di uscire di casa e di avere contatti con persone diverse dai conviventi.

 (LaPresse)

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